Unesco

Unesco: cucina italiana sia patrimonio culturale immateriale

La cucina italiana è ufficialmente candidata come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. E’ stato il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco a presentare la proposta all’esame del Comitato intergovernativo. Il dossier per la candidatura, ha il titolo ‘La cucina italiana fra sostenibilità e diversità bioculturale’. Tra le motivazioni il suo essere un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano”.

Questo articolato mosaico di tradizioni territoriali,riflette la diversità bioculturale del Paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto a tavola come occasione di condivisione e di confronto. Ovunque, in Italia cucinare è un modo di prendersi cura della famiglia e degli amici o degli avventori. È il frutto di un continuo gioco di connessioni e scambi che dalle precedenti generazioni arriva alle nuove. È anche una manifestazione quotidiana di creatività che rimanda al “buon vivere” italiano per il quale, nel mondo, siamo apprezzati e talvolta invidiati”.

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Come ha avuto modo di evidenziare lo storico Massimo Montanarila candidatura vuole rappresentare la cucina italiana, domestica e non, come un mosaico in cui le singole tessere permettono di definire un insieme coerente che trascende l’unicità e la specificità di ogni singola tessera. Si tratta del risultato di una storia plurisecolare caratterizzata da numerosi scambi, interferenze e contaminazioni reciproche. E, come emerge dal dossier di candidatura, la cucina italiana, è un elemento essenziale, vivo e attuale dell’italianità, riconosciuto tanto all’interno del paese quanto all’estero.

Il Consiglio direttivo ha inoltre approvato la candidatura transnazionale ‘Arte campanaria tradizionale’, estensione all’Italia di questo elemento iscritto dalla Spagna lo scorso anno. La partecipazione italiana è promossa e sostenuta dalla Federazione nazionale dei suonatori di campane, che raggruppa 22 associazioni operanti sul territorio italiano. Il dossier contiene diversi elementi. Le differenti tecniche di suonata, i paesaggi sonori quali feste, anniversari, riti, le forme delle campane realizzate da fonderie storiche e le strutture architettoniche dei campanili. Come ad esempio quelli di Piazza San Marco a Venezia e di Santa Maria del Fiore a Firenze.

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Redazione

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