Testo Unico sulle Rinnovabili: così non va!

Il decreto legislativo riguardante la disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, noto come Testo unico sulle rinnovabili, è stato approvato ad agosto dal Consiglio dei Ministri ed ora è in fase di esame in Parlamento.

Tuttavia sul testo già arrivano le critiche delle associazioni di categoria ed è anche arrivata la “bocciatura” da parte del Consiglio di Stato che indica una serie di lacune e contraddizioni del testo.

Il Comunicato del Coordinamento FREE

Di un testo unico per il riordino normativo e per la semplificazione delle procedure autorizzative per le fonti rinnovabili in Italia se ne sente un grande bisogno. Nel corso degli ultimi anni il succedersi di innumerevoli provvedimenti legislativi ha reso il quadro normativo per le FER estremamente frammentato al punto che ormai questo quadro è divenuto molto complesso anche per gli addetti ai lavori.

Spiace constatare però che, allo stato attuale, la bozza di decreto “Testo Unico per le Fonti Rinnovabili”, a nostro parere, non riesce a rispondere a tutte le deleghe che il Parlamento ha dato al Governo per la sua predisposizione. Infatti, l’unico benefico reale è quello di avere un testo unico di riordino della normativa, mentre la bozza di decreto fallisce sia per quel che riguarda la semplificazione delle procedure sia per la razionalizzazione dei procedimenti autorizzativi.

«Si è persa un’occasione di condivisione della struttura del decreto con gli operatori di settore che avrebbero certamente potuto ben rappresentare le difficoltà e i problemi che si trovano ad affrontare quotidianamente nel tentativo di portare a termine i procedimenti autorizzativi. Su una materia così articolata e ormai intricata, il parere degli operatori di settore sarebbe stato prezioso per individuare le opportunità di semplificazione e le possibili razionalizzazioni. Questo testo in alcuni casi complica gli iter autorizzativi anziché semplificarli, si veda la necessità di richiedere sempre il parere edilizio o l’introduzione del parere ambientale per il revamping e repowering». Afferma il presidente del Coordinamento FREE, Attilio Piattelli.

Le premesse erano state incoraggianti con una richiesta da parte del ministero della Pubblica Amministrazione al Coordinamento FREE di un’azione di coordinamento dei contributi delle associazioni aderenti a FREE stessa, contributi che sono stai prodotti e illustrati in occasione di un incontro alla presenza del ministro, il 20 dicembre 2023. Purtroppo, però, da allora non si è più saputo nulla e il testo che è circolato non sembra tenere assolutamente conto di molte delle nostre raccomandazioni.

La grande carenza di condivisione con i vari portatori di interesse è stata richiamata anche nel parere del Consiglio di Stato, che segnala anche il poco sforzo di semplificazione, ricordando che le eventuali abrogazioni di norme specifiche non costituiscono necessariamente una semplificazione del quadro normativo.

Questi aspetti, oltre a temi più specifici su cui intervenire per la sistemazione del decreto, sono stati evidenziati dal Coordinamento FREE durante l’audizione presso l’8a Commissione del Senato. Vedi Slides.

Il Comunicato di Elettricità Futura

Elettricità Futura in audizione alla Commissione 8ª del Senato ha spiegato quali sono le criticità del Testo Unico delle rinnovabili e ha condiviso proposte migliorative.

Nel suo intervento, Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, ha spiegato che da anni Elettricità Futura segnala la necessità di un “Testo Unico” per riordinare e rendere organico il quadro autorizzativo per gli impianti di generazione, stoccaggio e trasporto dell’energia elettrica considerati i numerosi interventi di semplificazione avviati attraverso altrettanti atti normativi che hanno portato ad un quadro frammentato e complesso.

Con grande preoccupazione constatiamo però che la bozza del Decreto legislativo, in attuazione della delega prevista dall’art. 26, commi 4 e 5, lettera d, della Legge 118 del 2022 Legge sul mercato e la concorrenza, anziché semplificare e accelerare il rilascio delle autorizzazioni come imporrebbe la delega del Parlamento, introduce nuove barriere e rallentamenti allo sviluppo delle rinnovabili.

Come ha anche rilevato il Consiglio di Stato nel parere espresso il 10 settembre 2024, e come peraltro Elettricità Futura ha fatto notare già lo scorso 6 agosto, la bozza di Decreto è in netto contrasto sia con la delega del Parlamento, sia con le Direttive europee RED II e RED III. Peggiora il quadro normativo vigente anziché migliorarlo. Ecco alcuni esempi:

  • La normativa nazionale attualmente in vigore consente di ammodernare e potenziare gli impianti rinnovabili già installati senza ulteriori autorizzazioni anche in presenza di vincoli paesaggistici. Ciò perché si tratta di impianti esistenti e che quindi avevano già ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni. Mentre la bozza di Decreto prevede che anche per questi progetti si debba chiedere una nuova autorizzazione, introducendo inutili costi e lungaggini burocratiche.
  • Per i progetti che rientrano nelle attività di edilizia libera, la bozza di Decreto introduce la necessità di ottenere l’autorizzazione.
  • Non è stata colta l’opportunità per avviare il necessario coordinamento del regime autorizzativo e concessorio per gli impianti idroelettrici, con la precisazione che la disciplina non si applichi ai rinnovi delle grandi derivazioni.

Oltre a risolvere le criticità attualmente presenti nella bozza di decreto, in coerenza con gli obiettivi di semplificazione, accelerazione e razionalizzazione dei procedimenti amministrativi che sono stati definiti nella Legge delega, e con le Direttive europee RED II e RED III che prevedono la massima diffusione delle rinnovabili anche attraverso l’identificazione di aree di accelerazione di cui nella bozza non vi è traccia, per colmare una grave lacuna del DM Aree idonee (che sta generando grande incertezza), il “Testo Unico” dovrebbe prevedere che le Regioni, nell’esercizio del loro potere di normazione sulle aree idonee, si conformino ai seguenti criteri:

  • le aree idonee individuate ex lege dall’articolo 20 del D.Lgs. n. 199/2021 di attuazione della Direttiva (UE) 2018/2001 (“Direttiva RED II”) devono continuare ad essere considerate aree idonee;
  • le nuove disposizioni regionali non dovranno applicarsi ai progetti per i quali sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative necessarie ad ottenere l’autorizzazione a realizzare l’impianto. (In coerenza con quanto fatto dal Governo con l’art. 5 del DL Agricoltura). In ogni caso, dovranno essere fatti salvi tutti i progetti, già in corso di autorizzazione, che dal 2021 ad oggi sono stati localizzati nelle aree idonee ex lege. (Art. 20 d.lgs. 199/2021).

Qualora il Testo Unico non includesse una norma interpretativa non sarà possibile raggiungere gli obiettivi del DM Aree idonee, del PNIEC e del PNRR.

punti di maggiore rilievo della bozza di Decreto sono stati approfonditi in audizione da Edoardo De Luca, Direttore Generale Elettricità Futura, che ha spiegato le criticità e le proposte per superarle: 

  • DISCIPLINA TRANSITORIA: Prevedere una disciplina transitoria per i procedimenti già avviati alla data di entrata in vigore del decreto.
  • INTERVENTI REVAMPING E REPOWERING: Valorizzare al massimo Revamping e repowering. Confermando la disciplina già vigente (DILA) o prevedendo il ricorso all’edilizia libera a prescindere da vincoli sulle aree.
  • IMPIANTI DI ACCUMULO: Prevedere il rispristino delle previsioni abrogate per gli impianti di accumulo stand-alone.
  • CONFERENZA DEI SERVIZI ASINCRONA: Prevedere l’utilizzo di Conferenze dei Servizi in modalità asincrona e semplificata.
  • TITOLO EDILIZIO: Evitare l’acquisizione di titoli edilizi oggi non necessari.
  • TERMINI PAS E AU – PUBBLICITA’: Rivedere i termini di inizio e fine lavori per PAS e AU. E dare valore di pubblicità ai fini decorso termini impugnazione anche alla pubblicazione sul sito regionale della AU.
  • TERMINE DI ACQUISTO DELL’EFFICACIA DELLA PAS: Eliminare la previsione che l’efficacia della PAS debba decorrere dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale (BUR).
  • MODIFICHE AI PROGETTI AUTORIZZATI E NON ANCORA REALIZZATI: Introdurre una disciplina per gli interventi di modifica ai progetti autorizzati e non ancora realizzati.
  • CONCESSIONI IDROELETTRICHE: Chiarire espressamente il campo di applicazione del decreto per le grandi concessioni di derivazione idroelettrica e coordinare il regime autorizzativo e concessorio.
  • DISPONIBILITA’ DELLE AREE E FINANZIARIA IN CAPO AL PROPONENTE: Scollegare la definizione di “soggetto proponente” dalla disponibilità dei terreni e dalla disponibilità finanziaria.

Per approfondire: le slide Elettricità Futura presentate in audizione

Nota di Dario Tamburrano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle

“Di fronte al parere del Consiglio di Stato sullo schema del decreto legislativo per il Testo unico sulle energie rinnovabili, il Governo di Giorgia Meloni può solo vergognarsi, cambiare mestiere e – semmai – darsi all’ippica”.

“Il testo unico sulle rinnovabili è totalmente raffazzonato ed è anche incoerente con gli obiettivi dell’Unione europea. Se diventasse definitivo non consentirebbe neppure ai cittadini di sapere a quali norme conformarsi per l’installazione e a quali no. Il Consiglio di Stato infatti nota fra l’altro la poca chiarezza della parte relativa all’abrogazione delle vecchie norme incoerenti con quelle che si vorrebbero varare ora. Si tratta dell’ennesima vessazione di questo Governo nei confronti delle rinnovabili e di coloro che intendono sfruttarne le potenzialità ambientali per alleggerire le bollette ormai insopportabili. Lo schema di decreto dice che le pratiche per installare le rinnovabili si svolgeranno su una piattaforma online. Ma la direttiva RED II prevede iter online entro il 21 novembre 2025 e nel testo governativo non compare alcuna data. Traduzione: arrangiatevi a tempo indeterminato, sempre che ci riusciate. Alla faccia della semplificazione”.

https://ecquologia.com/comunita-energetiche-opportunita-e-ostacoli-burocratici/

Immagine articolo di Markus Spiske

Redazione

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