Eolico e fotovoltaico: al 10% nel mix elettrico mondiale

Nell’ultimo decennio la quota di eolico e fotovoltaico nel mix elettrico mondiale è passata da meno dell’1% a oltre il 10%. Rappresentano dal 2017 in poi il valore più grande di nuova capacità aggiunta, anche se oggi i nuovi picchi del carbone iniziano a preoccupare.

Con quasi 3.000 TWh prodotti nel 2021, eolico e fotovoltaico hanno acquisito insieme una nuova quota nella generazione elettrica globale. Un 10,5% che, anche se appare contenuto rispetto alle grandi percentuali delle fonti fossili, nasconde il segreto della velocità con la quale è stato raggiunto. Solo dieci anni fa questa stessa percentuale non arrivava neppure all’1%.

Oggi, come ricorda il nuovo rapporto Power Transition Trends di BloombergNEF, le due rinnovabili non programmabili stanno crescendo con una rapidità davvero importante. Infatti, a partire dal 2017, i progetti eolici e fotovoltaici hanno rappresentato la maggior parte della nuova capacità produttiva aggiunta annualmente alle reti. Raggiungendo un nuovo record proprio nel 2021 con la costruzione di 364 GW di nuovi impianti. 

eolico e fotovoltaico

Al riguardo è la stessa Luiza Demôro, responsabile delle transizioni energetiche di BloombergNEF a ricordare che “le rinnovabili rappresentano attualmente la scelta predefinita per la maggior parte dei paesi che cercano di aggiungere o addirittura sostituire la capacità elettrica. Ciò non è più dovuto a mandati o sussidi. Ma semplicemente al fatto che queste tecnologie sono sempre più spesso maggiormente competitive in termini di costi”.

A fare da traino è ancora il fotovoltaico. Anche in Italia, nonostante le difficoltà autorizzative, quest’anno sono stati installati oltre 1 GW di nuovi impianti in appena 6 mesi. A livello mondiale si evidenzia come l’energia solare nel 2021 ha fornito la metà di tutta la capacità elettrica aggiunta. Per un totale di 182 GW e una produzione che ha superato per la prima volta i 1.000 TWh. 

Nonostante i ragguardevoli progressi registrati da eolico e fotovoltaico, il nuovo rapporto di BNEF mette in guardia dalle nuove cattive tendenze. Tendenze determinate dagli scompensi climatici e dagli effetti della guerra russa in Ucraina. Una produzione idroelettrica inferiore al previsto e prezzi più elevati del gas naturale hanno riesumato il carbone in diversi mercati. Non stupisce infatti sapere che la produzione elettrica a lignite ed antracite abbia stabilito un record balzando a 9.600 TWh, con un +8,5% nel 2021. Con oltre l’85% di questa produzione proveniente da 10 paesi. Cina, India e Stati Uniti da soli pesano per il 72% del totale. Ed anche l’Europa ha effettuato riaperture di emergenza di centrali a carbone.

Secondo Michael R. Bloomberg, inviato speciale per il clima del Segretario generale delle Nazioni Unite, I nuovi picchi nella produzione di carbone sono un segnale preoccupante per l’economia, la nostra salute e la lotta ai cambiamenti climaticiQuesto rapporto dovrebbe essere un grido di battaglia per i leader di tutto il mondo. La transizione verso l’energia pulita richiede azioni più grandi e più audaci”.

Leggi anche Energia e Futuro: nucleare o rinnovabili?

Redazione

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