Superbonus: riparte cessione del credito alle Poste
Superbonus. Riapertura del servizio di cessione del credito di Poste. La società ha infatti annunciato ufficialmente che da lunedì 7 marzo sarà nuovamente possibile presentare le pratiche. Mentre per quelle precedenti la lavorazione si concluderà entro metà mese. Ad una settimana dall’entrata in vigore del decreto che ha riaperto alla possibilità di cessioni successive il mercato si sta dunque rimettendo in moto. Anche se con qualche cautela. Per accelerare i tempi di approvazione di queste disposizioni da parte del Parlamento il governo intanto ha fatto confluire queste norme in un emendamento al decreto Sostegni-ter. Dovrà essere convertito in legge entro il 26 marzo prossimo.
Il commento dell’On. Riccardo Fraccaro
“Un’ottima notizia arriva da Poste Italiane. Da lunedì prossimo, 7 marzo, sarà di nuovo attivo il servizio di cessione dei crediti di imposta per i lavori di natura edilizia. Dopo mesi di incertezze dovute ai diversi cambiamenti effettuati dal governo e a cui Poste Italiane si era dovuta adeguare, finalmente imprese e cittadini possono tirare un sospiro di sollievo. E riprendere a usufruire di un servizio che permette anche a chi non ha grande capienza fiscale di poter usufruire delle agevolazioni del Superbonus. Anche quest’ultimo inciampo è stato superato. Ora il Governo ascolti il Parlamento e gli operatori del settore che chiedono l’annullamento della soglia intermedia del 30% dei lavori a fine giugno e più tempo per terminare i lavori, superando l’attuale termine del 31 dicembre”.
La cessione del credito per le spese 2021
Le scadenze per le spese del 2021. Il termine ultimo per presentare alle Entrate la comunicazione di cessione del credito è il prossimo 7 aprile. La prima cessione è sempre libera e non c’è obbligo di rivolgersi agli istituti di credito. A partire dal prossimo 1 maggio arriverà poi il bollino che consentirà di risalire a chi ha effettuato la prima operazione. In modo da consentire il controllo su quelle successive. L’invio della comunicazione è a cura del soggetto che appone il visto di conformità. Asseverazione e visto sono detraibili anche per il 2021. Il , che è obbligatorio per il Superbonus e per il bonus facciate, ma non per tutti gli altri bonus casa. Ci sono, infatti situazioni nelle quali è ancora possibile operare in autonomia.
Quando il visto non serve
Il primo caso di esclusione previsto dalla legge riguarda le fatture di qualunque importo per le opere che rientrano nell’ambito dell’edilizia libera. Ossia per tutti i lavori per i quali non è necessaria la CILA. In quanto non incidono sulle caratteristiche catastali dell’immobile. E non richiedono, quindi, il pagamento di nessun onere al comune. Il secondo caso ricomprende tutti gli interventi, anche quelli per quali occorre la CILA, purché di importo complessivo entro i 10.000 euro. Quindi se nell’ambito di una stessa CILA ci sono più fornitori occorre fare la somma di tutte le fatture per verificare se si supera la soglia prefissata.
E per consentire i controlli alle Entrate di risalire all’intervento edilizio che ha dato origine alle cessioni, e quindi verificarne la correttezza, a partire dal 1° maggio sarà inserito un codice identificativo per la prima operazione. Codice che dovrà poi essere riportato su tutte le altre eventuali cessioni.
Dal 27 maggio bonus edilizi solo con imprese in regola
Scatterà invece dal 27 maggio la norma che vincola la possibilità di vedersi riconosciuti i bonus edilizi per interventi di valore superiore ai 70.000 euro solo se se i lavori vengono eseguiti da imprese che applicano ai propri dipendenti contratti del settore edilizio. Per consentire la verifica da parte dell’Agenzia delle entrate il riferimento al contratto applicato dovrà essere indicato in tutte le fatture.
Fonte articolo: La Repubblica