“Sostenibilità è ancora la parola giusta?”: Dialogo sulla rigenerazione dei territori italiani

Ad ognuno il suo grado di sostenibilità Il punto di partenza della nostra conversazione sarà il significato della parola “sostenibilità”. Si tratta di un tema che ormai è di dominio comune ma proprio per il suo successo, “sostenibilità” è diventata una di quelle parole che dicono tutto per alcuni e niente per altri.

Proveremo a dare una gradualità a questo concetto così ampio, partendo dalla generica preoccupazione per l’ambiente, passando per la neutralità delle emissioni, per la decarbonizzazione fino alla rigenerazione.

Ad ognuno il suo grado di sostenibilità, anche per preservane un significato autentico e comune a tutti.
Fare sul serio vuol dire fare sistema.Un altro tema chiave del dialogo è il “come”: non si fa sostenibilità sul serio se non si fa sistema. Nessuno può pensare di fare sostenibilità da solo. La sostenibilità nasce dalle relazioni tra le persone, tra le risorse e il loro impiego, dalle politiche, incentivi e partecipazione a progetti che nascono da enti territoriali, nazionali o globali. Se ogni azienda, persona, governo continua a fare la sua sostenibilità, per quanto virtuosa, questa non potrà mai essere risolutiva né avere gli stessi impatti di un’azione concertata da un intero sistema produttivo.
Sostenibile non è una cosa o un gesto ma un sistema che in qualche modo imita la vita nei suoi processi generativi: ad esempio una filiera produttiva, una comunità locale, un’ecosistema.

In questo senso la sostenibilità non è da considerarsi come una leva competitiva ma una base comune, che va costruita insieme per il vantaggio reciproco e collettivo.

La Redazione di Ecquologia

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