Rinnovabili bloccate: Lettera del Senato alle Regioni sugli impianti al palo

Riproponiamo di seguito l’articolo di Carmine Fotina de IlSole24Ore sullo stallo in corso sulle energie rinnovabili che rischia di cpmpromettere gli obiettivi al 2030 tracciati dal PNIEC (Piano nazionale energia e clima). Un ambito di significative iniziative ed anche riscontri in tal senso della rete di Ecofuturo come il Convegno sulla bellezza delle rinnovabili del 2019 a Firenze (Vedi post) ed un tema ripreso anche domani 18 novembre in una sessione dell’evento on line ECOFUTURO-EXCO, dal Teatro Trastevere di Roma (vedi il programma della manifestazione online).

Senato in pressing su governo e Regioni. Prima l’emendamento alla legge di delegazione europea, ora un appello in forma di lettera ai ministri Stefano Patuanelli (Sviluppo economico), Sergio Costa (Ambiente) e Dario Franceschini (Beni culturali e turismo) e al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. Sale il pressing del Parlamento su governo e regioni perché sminino gli ostacoli agli impianti di energia da fonti rinnovabili (Fer). La lettera della commissione Industria del Senato, firmata dal presidente grillino Gianni Girotto e condivisa da diversi gruppi parlamentari, ricorda come sia ad alto rischio il raggiungimento degli obiettivi fissati al 2030 dal Piano nazionale energia e clima (Pniec). Obiettivi che per giunta tra un po’ saranno già vecchi alla luce dei più ambiziosi traguardi europei di cui si è discusso nel recente Consiglio Ambiente Ue.

Nella lettera, la Commissione Industria non ci gira intorno e sentenzia che «il sistema Paese risulta in ritardo e serve dunque una svolta decisa». Si chiede «un urgente intervento sul tema delle autorizzazioni per i nuovi impianti Fer». Viene ricordato (si veda Il Sole 24 Ore del 4 ottobre) il clamoroso flop del decreto Fer 1, palesatosi semplicemente perché «gli operatori non partecipano alle aste in quanto privi di autorizzazioni», e si sollecita una semplificazione delle condizioni di accesso ai relativi bandi.

Si mettono in evidenza precise responsabilità citando le Soprintendenze «che rallentano in modo eccessivo lo sviluppo dei progetti e la realizzazione degli impianti». D’altronde, secondo la commissione Industria di Palazzo Madama, è urgente definire una procedura semplificata in particolare per le aree industriali, «nelle quali il pregio paesaggistico, naturale e culturale è minore». Poi, il passaggio che ricorda l’emendamento all’articolo 5 della legge di delegazione europea, recentemente approvata in prima lettura al Senato. L’emendamento chiama in causa sia ministeri che Regioni, prevedendo anche i poteri sostitutivi dello Stato nel caso in cui dopo sei mesi le amministrazioni regionali risultino inadempienti. Sviluppo economico, Ambiente e Beni culturali dovranno definire la disciplina per l’individuazione delle aree idonee per l’installazione degli impianti, ma saranno proprio le Regioni e le Province autonome a dover effettuare il successivo processo di individuazione. Di qui il richiamo alla centralità del dialogo con le Regioni, «perché detengono le competenze per l’autorizzazione dei progetti di installazione e la realizzazione di impianti Fer». Rapida anche se per ora interlocutoria la risposta arrivata dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini: l’iniziativa della commissione «sarà attentamente considerata affinché sia di stimolo per le Regioni di assumere le opportune iniziative a riguardo».

Carmine Fotina (IlSole24ore)

Redazione

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