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Reddito energetico: anche la Sardegna ha la sua legge

Dopo esperienze pilota importanti e regione apripista come la Puglia, anche la Sardegna, con la legge regionale 15/2022, regolamenta la pianificazione, la produzione, il trasporto, la distribuzione e l’utilizzazione dell’energia, istituendo anche il reddito energetico regionale.

Si tratta di azioni in linea con gli obiettivi di politica energetica stabiliti in sede Ue. In particolare per la promozione delle energie rinnovabili, l’uso efficiente dell’energia e l’equo accesso alle risorse energetiche.

La nuova legge regionale, dopo aver stabilito disposizioni sull’aggiornamento del Piano energetico ambientale regionale, incentiva l’adozione dei Piani d’azione per l’energia sostenibile e il clima. Ciò per enti locali con popolazione superiore ai 5 mila abitanti. Ed incentiva anche le Comunità energetiche con contributi da assegnare prioritariamente ai Comuni non raggiunti dalla rete del metano.

Per favorire l’equo accesso alle risorse energetiche, a tutela di soggetti e Comunità socialmente svantaggiati, la legge regionale istituisce, come detto, il Reddito energetico. Viene istituito un fondo di rotazione per l’acquisto e l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili in favore di utenti che si impegnano ad attivare, attraverso il Gse, il servizio di scambio sul posto dell’energia elettrica.

Il Testo prevede una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro per il 2023 e altrettanti per il 2024. Dei 7 milioni annui, 2 milioni sono destinati alle comunità energetiche e 5 milioni al reddito energetico delle famiglie.

La legislazione regionale ha visto anche la modifica della LR 9/2006 in materia di autorizzazioni di impianti energetici. Si riserva ai comuni l’esercizio della procedura abilitativa semplificata per la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di biometano e delle opere di modifica, comprese le infrastrutture connesse. Ciò per impianti di capacità produttiva non superiore a 500 standard metri cubi/ora.

L’assessore dell’Industria Anita Pili

“La Regione Sardegna risponde all’esigenza di dotarsi di un quadro normativo chiaro in materia energetica. Con questo provvedimento mettiamo a disposizione dei comuni della Sardegna 14 milioni di euro destinati alle comunità energetiche e al reddito energetico utile a dare respiro alle famiglie in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e all’impossibilità di dotarsi autonomamente di sistemi ad energia rinnovabile”.

“Le misure individuate dal Testo Unificato sono di natura strategica e strutturale. Nello specifico il reddito energetico consentirà alle famiglie sarde di potersi dotare, nelle proprie abitazioni private, di impianti alimentati con fonti rinnovabili. La dotazione alle comunità energetiche consentirà invece alle amministrazioni comunali di dar luogo all’avviamento delle comunità senza sottrarre risorse dal proprio bilancio”. “Abbiamo fissato un altro tassello verso la costruzione di uno sviluppo che mette al centro i Comuni e le Comunità. A breve la Giunta Regionale individuerà, con altro e specifico provvedimento di legge, le risorse che daranno un aiuto alle famiglie e alle imprese per gestire l’emergenza immediata”.

Leggio anche Puglia e reddito energetico: stanziati 7 milioni di euro

Redazione

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