I fiumi italiani invasi dalla plastica

Gran parte dei rifiuti marini si originano a terra e si disperdono nell’ambiente e sono veicolati per il tramite dei fiumi nei mari.

Nell’ambito dei programmi di monitoraggio della Strategia Marina, un accordo operativo tra il Ministero dell’Ambiente ed ISPRA ha previsto il monitoraggio in 12 fiumi italiani dei macro-rifiuti galleggianti in prossimità della foce.

Nello specifico l’indagine è stata realizzata su 12 fiumi: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto, Tevere.

Macro-rifiuti galleggianti nei fiumi. Il programma di monitoraggio nazionale di ISPRA per la Strategia Marina – SCARICA LA PUBBLICAZIONE

Scopo del programma di monitoraggio è stato quello di poter verificare la quantità e la qualità dei rifiuti che dai fiumi finiscono al mare, con un approccio From Source to Sea.

Il monitoraggio dei macro-rifiuti galleggianti (oggetti di dimensione > 2.5 cm) nei fiumi è importante anche perché sono pertinenti indicatori sia dei rifiuti dispersi nell’ambiente, sia dell’efficacia dei programmi di misure atti a ridurre sia la produzione di rifiuti sia la loro dispersione nell’ambiente.

Il primo anno di monitoraggio congiunto sui fiumi ha evidenziato come Tevere, Sarno e Po siano i corsi d’acqua, tra quelli monitorati, che veicolano più macro-rifiuti in mare. Infatti i fiumi che passano per centri densamente abitati veicolano più rifiuti rispetto a corsi d’acqua che passano per aree più rurali o con basse portate. Più dell’80% sono di plastica e un terzo di questi sono monouso. Gran parte degli oggetti sono piccoli frammenti non identificabili. Tra quelli identificabili la percentuale maggiore deriva da attività legate al consumo di alimenti e usati come imballaggi.

Metodologia

Per capire la dinamica dei rifiuti galleggianti nei fiumi, ed il loro rapporto con le portate per adeguare i valori del monitoraggio, sono stati rilasciati nei corsi d’acqua dei contenitori galleggianti, disegnati per simulare il comportamento dei macro-rifiuti, con tracciatori GPS. L’invio delle loro posizioni ha permesso di evidenziare la lunga permanenza degli oggetti in fiume ed un pattern ricorrente di “stop & go” rispetto alle portate maggiori. Dei tracciatori giunti al mare, molti hanno percorso diversi chilometri prima di spiaggiarsi, ed essere poi successivamente recuperati. Il loro percorso, sia in fiume sia in mare, ha restituito anche informazioni utili nell’ambito delle politiche di gestione dei rifiuti anche transfrontaliere.

Fonte articolo: Macro-rifiuti galleggianti nei fiumi: il programma di monitoraggio nazionale di ISPRA per la Strategia Marina

https://ecquologia.com/le-iniziative-plastic-free-piccoli-passi-grande-differenza/

Immagine copertina di John Cameron su Unsplash

Redazione

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