European Chips Act

European Chips Act: la sfida UE dei semiconduttori

European Chips Act. Troppa dipendenza dall’Asia, il timore di ostilità a Taiwan. La risposta con 11 miliardi di fondi, 43 miliardi di investimenti pubblici e privati, meno regole sugli aiuti di Stato. La UE cerca di correre ai ripari. Arriva un pacchetto di misure per rendere l’Unione leader globale nel design e nella produzione di chip semiconduttori. Elementi importanti e necessari per la transizione energetica e digitale.

European Chips Act

https://ednh.news/it/lue-vara-il-chips-act-per-diventare-leader-e-ridurre-la-dipendenza-dallasia/

La nuova proposta è orientata allo sviluppo di competenze per la produzione di chip a 2 nanometri. Con l’intento di disseminare nel territorio europeo linee pilota per la produzione di semiconduttori fino a 10 nm, tecnologie per l’assemblaggio avanzato e per circuiti integrati fotonici eterogenei 3D. Tra gli obiettivi del progetto vi è inoltre la promozione del passaggio dalla fase di test alla produzione su larga scala. Portando così alla consacrazione di mercato le nuove soluzioni tecnologiche necessarie per la transizione energetica e per quella digitale, anche tra loro interconnesse, spingendo ulteriormente sulla ricerca. 

Il commissario illustra il piano per ridurre la dipendenza dai semiconduttori

European Chips Act: Factsheet

Chips for Europe è basato su tre pilastri. Contenendo di fatto una bozza di regolamento, una strategia e un pacchetto di raccomandazioni. Un programma con cui l’UE vuole garantirsi l’approvvigionamento di chip semiconduttori necessario per l’accelerazione sulle rinnovabili e per la digitalizzazione. Il nuovo programma avrà una estensione temporale fino al 2027. Senza una particolare indicazione di budget, tranne 10 miliardi di euro per finanziare la leadership tecnologica nelle capacità di progettazione e produzione.

European Chips Act – Questions and Answers

Nella sostanza, il pacchetto promuove strumenti di progettazione avanzati, linee pilota e strutture per testare le nuove tecnologie per raggiungere le dimensioni di scala richieste dalla transizione. Il tutto secondo linee pilota che consentiranno l’individuazione delle soluzioni tecnologiche più promettenti sui semiconduttori da mettere celermente in produzione.

Obiettivo è quello di preservare la “sovranità europea” sui microchip. Il Chips Act, infatti, introduce il concetto di strutture “first-of-a-kind”, cioè fabbriche all’avanguardia per far avanzare lo status tecnologico europeo. Vi potranno essere sia impianti per il design che per il manufacturing dei chip. Ma non dovranno essere soggetti a obblighi da parte di paesi terzi, possedendo un chiaro impegno a investire nella prossima generazione di chip.

European Chips Act: Communication, Regulation, Joint Undertaking and Recommendation

In altri termini, la UE vuole rientrare nella corsa tecnologica globale evitando l’approccio fabless che la renderebbe troppo dipendente dalle catene di fornitura cinese, taiwanese o statunitense. Per far ciò è disposta a rilassare le regole comunitarie sugli aiuti di Stato per favorire gli impianti di cui diversamente l’UE sarebbe priva.

A livello di progettazione, Bruxelles vuole stimolare ulteriormente la corsa europea predisponendo una piattaforma virtuale per le imprese e le organizzazioni di ricerca orientata a massimizzare gli sforzi sulle tecnologie integrate dei semiconduttori. Il Chips for Europe stabilisce inoltre un sistema di certificazione per chip verdi, sicuri e affidabili. Si tratterebbe di una certificazione che l’UE vorrebbe far divenire standard internazionale.

La Redazione di Ecquologia

Redazione

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[…] investimenti complessivi per almeno 80 miliardi di euro in 10 anni. E può contare sul sostegno del Chips Act varato a inizio febbraio dalla Commissione europea. La multinazionale ha destinato, in particolare, […]