Taglio emissioni navali: Singapore sceglie la strada degli elettrocarburanti
Una scelta di campo importante quell’Autorità marittima e portuale della città-Stato di Singapore, la quale si unisce al consorzio Castor Initiative e ad altri big del settore, per lo sviluppo di navi alimentate ad ammoniaca rinnovabile.
Un ambito che era stato approfondito, con una soluzione tutta made in Italy, nel convegno sulle neostrade dell’ottobre 2015, oragnizzato da Giga e da Ecofuturo Festival presso il Museo Piaggio di Pontedera.
Un ruolo fondamentale quello di Singapore nell’ambito portuale e del commercio via nave per far decollare gli elettrocarburanti. Attraverso la propria Autorità marittima e portuale (Mpa), la città-Stato si è unita ad altri importanti soggetti industriali in un progetto orientato allo sviluppo dell’utilizzo di ammoniaca rinnovabile come combustibile marittimo.
Il progetto, denominato Castor Initiative, è finalizzato a fare un salto di qualità sugli elettrocarburanti, cioè combustibili prodotti con l’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili, in un consorzio che contempla la compagnia chimica norvegese Yara International ASA, Samsung Heavy Industries (cantieristica), MAN Energy Solutions (motori navali) e Lloyd’s Register (servizi tecnici ed economici per la classificazione marittima), con l’obiettivo di sviluppare navi alimentate ad ammoniaca.
Singapore è oggi il più grande hub di bunkeraggio al mondo, favorito anche dalla sua strategica collocazione geografica a ridosso dello stretto di Malacca, che rappresenta un punto di passaggio obbligato sulla rotta tra estremo Oriente e mercati africani, europei e mediorientali. Un ambito strategico quello dei servizi di bunkeraggio, costituiti da tutte le attività che garantiscono il rifornimento delle navi, compreso lo stoccaggio di carburante che, nel caso dell’ammoniaca, abbisogna particolari accortezze.
Una iniziativa, la Castor Initiative, che risponde agli obiettivi di decarbonizzazione del settore navale globale fissati dall’Imo, l’Organizzazione marittima mondiale. La stessa Imo infatti, punta a tagliare la metà le emissioni navali entro il 2050, rispetto ai valori del 2008. Secondo la Mpa, per entrare questo obiettivo si rende necessario che entro il 2030 entri in servizio del naviglio ad alto tonnellaggio a emissioni zero.
Per chi fosse interessato ad approfondire, a seguire un esteso approfondimento relativo ad un webinar che ci parla del nuovo progetto di Singapore “Carbon Initiative”
La Redazione di Ecquologia