I miracoli del riciclo: da pannolino a fertilizzante bio

Economia circolare sempre più sconfinata grazie a nuove metodologie di riciclo. Una nuova metodologia, basata sulla lombricoltura, permette di riciclare la polvere di cellulosa, un sottoprodotto della produzione dei pannolini, trasformandola in un ottimo fertilizzante bio.

Nel sito produttivo di Ontex Manufacturing Italy, in collaborazione con Omnisyst, la polvere di cellulosa – un residuo derivato dalla produzione di pannolini – viene ora valorizzata come sottoprodotto, anziché essere smaltita tramite recupero energetico. Il primo carico di questo materiale è stato recentemente destinato alla lombricoltura, dove verrà trasformato in fertilizzante biologico per coltivazioni sostenibili. Questo innovativo processo ha permesso a Ontex di eliminare i costi di gestione dei rifiuti, promuovendo il riutilizzo efficiente delle risorse.

Un esempio di simbiosi industriale

Il progetto rappresenta un modello di simbiosi industriale, un approccio in cui i residui di una produzione diventano materie prime per un’altra. Protagonista di questa iniziativa è lo stabilimento italiano di Ontex a Ortona. L’azienda, con sede centrale in Belgio, è un leader globale nel settore dei prodotti per l’igiene personale e produce una vasta gamma di articoli, tra cui pannolini per bambini, prodotti per l’igiene femminile e pannoloni per adulti.

“In Ontex ci impegniamo a rendere sostenibile ogni fase del nostro processo produttivo. Come azienda manifatturiera, generiamo rifiuti, ma la nostra strategia si basa su tre principi: prevenire, riutilizzare e riciclare. Questo progetto rappresenta un’iniziativa chiave per il riutilizzo degli scarti e siamo pienamente impegnati a sostenerlo”. Spiega Elise Barbé, Group Sustainability Manager di Ontex.

La collaborazione con Omnisyst

Omnisyst, azienda con oltre trent’anni di esperienza nella gestione circolare dei residui industriali e supportata dal Green Transition Fund di Algebris, gioca un ruolo cruciale in questo progetto. Utilizzando tecnologie avanzate, Omnisyst monitora e ottimizza i processi di gestione dei residui, garantendo un impatto ambientale minimo.

“Questo progetto dimostra come le aziende possano integrare pratiche sostenibili nei loro processi produttivi, creando valore aggiunto dai propri scarti”. Sottolinea Chicco Testa, presidente del Consiglio di Amministrazione di Omnisyst.

La Lombricoltura come strumento di sostenibilità

Il progetto di lombricoltura è stato sviluppato dall’azienda agricola La Terra di Gaia, che ha ricevuto il primo carico di polvere di cellulosa. Grazie all’utilizzo di lombrichi, questo residuo viene trasformato in humus di alta qualità, un fertilizzante biologico estremamente prezioso per l’agricoltura biologica. La cellulosa viene prima miscelata con deiezioni di asino all’interno di una serra, dove i lombrichi si nutrono del composto, trasformandolo in humus.

Benefici ambientali ed economici

Per Ontex, i vantaggi sono significativi. Antonio Cafagna, District Manager di Omnisyst, evidenzia come il passaggio dalla gestione tradizionale degli scarti, basata sul recupero energetico, a questo nuovo modello di simbiosi industriale abbia portato a notevoli risparmi. “In passato, gestivamo gli scarti in modo sostenibile, ma c’erano comunque dei costi. Con questa nuova strategia, non solo abbiamo eliminato i costi di smaltimento, ma abbiamo anche trasformato un rifiuto in una risorsa preziosa per altre produzioni. Questo approccio ci consente di contribuire all’economia circolare e di massimizzare il riutilizzo delle risorse”.

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Immagine articolo di Šárka Hyková

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Redazione

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