Biometano liquido: operativo il primo impianto agricolo in Italia

Dopo avere portato la loro bellissima testimonianza ad Ecofuturo 2019, ecco operativo il primo impianto di produzione di biometano liquido da parte della Cooperativa La Speranza, una delle aziende di produzione di biogas di matrice agricola del grande universo CIB, che andrà ad alimentare da oggi 50 mezzi pesanti del gruppo valtellinese Maganetti Trasporti. (Foto di copertina: primo carico di BIOGNL _ Fonte Coop Speranza)

Sul significativo evento il commento di Matteo Lorenzo De Campo, a.d. della Maganetti Spedizioni SpA, anch’essa azienda socia CIB) che ha dato il benvenuto alla prima fornitura di biometano liquefatto per la sua flotta, La produzione di bio-GNL rappresenta un ulteriore tassello verso una reale economia circolare. Come detto in premessa a produrre il biometano liquido è un’azienda agricola italiana, e di riferimento tra quelle del CIB (Consorzio Italiano Biogas), la Cooperativa Agricola Speranza, realtà piemontese, da tempo produttrice di biogas da matrici di effluenti zootecnici e scarti di coltivazione.

Un ulteriore significativo passo avanti, quello della Cooperativa Speranza, con l’entrata in esercizio delle nuove sezioni di purificazione di biogas per ottenere biometano di alta qualità e munendosi anche di un modulo per la cattura della CO2 recuperata dal processo di purificazione stesso.

Una nuova configurazione impiantistica che permette di ottenere, da parte dell’azienda, due diversi prodotti:

  • Biometano gassoso che liquefatto è utilizzabile come combustibile nel settore del trasporto a lungo raggio;
  • CO2 biogenica (o neutra) che può essere a sua volta destinata al mercato.

Nelle parole di Carlo Vanzetti di Cooperativa la Speranza i numeri del nuovo impianto, una struttura che può produrre oggi 2.000 tonnellate l’anno di biometano, recuperando nel contempo 4.000 tonnellate di CO2. In particolare, per la seconda vita della CO2, la Cooperativa ha già due opzioni: rivederla a una azienda del territorio che si occupa di gas tecnici e a una ditta locale che imbottiglia acque minerali. Per quanto riguarda invece il biometano liquefatto o bio-GNL, quest’ultimo alimenterà invece come detto in premessa 50 mezzi pesanti del gruppo Maganetti, dando una grossa mano alla azienda di logistica a ridurre drasticamente gli inquinanti della propria flotta, stimando una riduzione di circa il 70% nelle emissioni di NOx e di ben il 99% di polveri sottili rispetto ai mezzi di trasporto diesel.

Come sottolinea ancora De Campo di Maganetti, che è anche Presidente FAI Conftrasporto Sondrio e Vicepresidente Confcommercio Sondrio, la produzione di bio-GNL permette una riduzione della distanza percorsa dal carburante, (ad oggi importato solo dai terminal di Barcellona o Marsiglia) e una maggiore indipendenza dalle fonti di gas esterne al Paese“.

Si tratta di una iniziativa che si colloca in una strategia più ampia, messa in campo da CIB, che aveva già annunciato la pianificazione di 20 impianti di liquefazione del biometano da parte delle aziende agricole associate, alcuni già autorizzati e altri in via di autorizzazione. Tutti questi nuovi impianti, a cominciare da quello piemontese della Cooperativa Speranza, produrranno gas rinnovabile liquido usando esclusivamente sottoprodotti agricoli, reflui zootecnici, colture di secondo raccolto. In questo modo l’Italia potrà offrire ai 2.500 mezzi ad oggi presenti nelle flotte aziendali un’alternativa all’importazione e per di più green e sostenibile. Con una capacità produttiva da 3 a 20 tonn/giorno per ogni singola unità, queste imprese agricole potrebbero collocare l’Italia come primo Paese al mondo in questo settore.

Sauro Secci

Redazione

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