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Anche il PIL si tinge di verde: una nuova era per la sostenibilità

L’ONU decide finalmente di tingere di verde un indicatore come il PIL, capace sino ad oggi di dare una connotazione solo quantitativa allo sviluppo, sminuendo invece tutti gli aspetti qualitativi dello sviluppo. (Foto di seagul da Pixabay) 

A dare un anima verde in chiave sostenibile al PIL è il  System of Environmental-Economic Accounting—Ecosystem Accounting (SEEA EA) e consiste in un cambiamento storico di valutazione dell’andamento delle nostre economie. Infatti il nuovo SEEA EA incorpora finalmente nel vecchio Pil anche il capitale naturale, con una stima di costi e benefici che derivano dai “servizi ecosistemici”.

Nelle nuove sembianze quindi un indicatore capace di inglobare la natura nel benessere umano e nella prosperità economica in un legame imprescindibile nel segno di un autentico sviluppo sostenibile. Una decisione importante quella dell’ONU e votata dai paesi membri l’applicazione della quale dipenderà molto da come questo nuovo strumento sarà utilizzato, anche se la sola svolta di per se potrà sortire i suoi effetti. 

Sulla decisione ONU il commento del Segretario Generale Antonio Guterres, secondo il quale Questo è un passo avanti storico verso la trasformazione del modo in cui consideriamo e valorizziamo la natura. Non permetteremo più incautamente che la distruzione e il degrado ambientale siano considerati un progresso economico.

Nella sostanza, questa versione verde del PIL, sarà adottata solo dalle Nazioni Unite e dalle sue varie agenzie e non avrà carattere vincolante, con gli Stati che quindi non saranno obbligati a cambiare le modalità di programmazione delle loro economie, perlomeno non subito. In questa direzione sono già una trentina i paesi che stanno già facendo una valutazione del loro capitale naturale, in un progetto pilota che servirà all’ONU stessa per fare correzioni in itinere del meccanismo, coinvolgendo così sempre più paesi al suo utilizzo. Ad oggi infatti i governi di tutto il mondo hanno di fatto incorporato l’Agenda 2030 dell’Onu e i suoi 17 punti-obiettivo sullo sviluppo sostenibile.

Sulla decisione ONU anche il commento di Inger Andersen, Direttore esecutivo dell’UNEP, che ha affermato che Questo è un importante passo avanti. Il nuovo quadro può essere un punto di svolta nel processo decisionale. Sottolineando il contributo della natura, ora abbiamo uno strumento che ci consente di visualizzare e valutare correttamente la natura. Può aiutarci a realizzare un cambiamento rapido e duraturo verso la sostenibilità sia per le persone che per l’ambiente.

Il nuovo Pil verde riconosce che gli ecosistemi forniscono servizi importanti, generando vantaggi per le persone, indicandoli sostanzialmente come beni da mantenere, simili a beni economici. Questo punto, e l’approccio generale, restano comunque piuttosto controversi, con i critici che sostengono che in tal modo si è dato un valore economico alla natura, e di conseguenza non si sta combattendo le storture del mercato, spianando la strada ad una finanziarizzazione della natura nel suo complesso, con i problemi della finanza e dei mercati globali che potrebbero riproporsi anche per il capitale naturale.

A seguire un breve ma efficace video animato proveniente dalla lontana Malaysia che ci introduce al nuovo SEEA.

La Redazione di Ecquologia

Redazione

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