Microplastiche marine: un aiuto dalle navi “aspirapolvere”

Microplastiche. Wärtsilä, azienda finlandese all’avanguardia nella navigazione svilupperà e commercializzerà una tecnologia ideata dalla compagnia di navigazione Grimaldi Group. Tecnologia che utilizza gli scrubber navali anche come sistemi filtranti dell’acqua, cercando così di dare adeguate risposte alla presenza di microplastiche nelle acque marine.

Microplastiche

Il rivoluzionario sistema di filtrazione ideato e brevettato dal gruppo partenopeo è finalmente pronto per la commercializzazione. E l’azienda finlandese sarà la prima a portarlo sul mercato.

Un grande problema quello delle microplastiche marine. Secondo i dati dell’associazione Plastic Europe nel 2019 a livello mondiale sono state prodotte 368 milioni di tonnellate di plastica. Il 3% delle quali, pari a 11,4 milioni di tonnellate, è finito negli oceani. Una volta in acqua questi rifiuti si frantumano ulteriormente, degradandosi e disperdendosi sotto forma di piccolissime particelle dalla superficie al fondo del mare. Aumentando così anche la loro biodisponibilità per tutti gli organismi marini.

Tale problema è stato affrontato dal Gruppo Grimaldi, la multinazionale italiana operante nel settore dei trasporti marittimi e della logistica. Progettato, collaudato e brevettato quindi un nuovo sistema filtrante. Si tratta di un dispositivo che ha per obiettivo di trasformare le navi in autentiche “aspirapolvere del mare”. Con un sistema profondamente integrato nella nave stessa. Ovvero un sistema di filtraggio inserito a livello degli scrubber navali, cioè delle apparecchiature che consentono di abbattere le emissioni in atmosfera delle navi stesse.

Si tratta di particolari torri di lavaggio capaci di rimuovere gli ossidi di zolfo e di abbattere l’anidride solforosa, gli idrocarburi, i metalli pesanti e altri inquinanti prodotti dai motori diesel delle grandi navi. Per la depurazione delle emissioni gli scrubber prelevano ogni giorno enormi quantità di acqua, per poi immetterla nuovamente in mare a fine ciclo. Ciò con un motore da 10 MW che ha bisogno di circa 450 metri cubi di acqua all’ora per la pulizia dei propri scarichi.

Con i nuovi sistemi filtranti messi a punto da Grimaldi, dall’acqua prelevata vengono trattenute direttamente le microplastiche marine presenti. Dai primi risultati dei test, il dispositivo sarebbe in grado di catturare in maniera efficiente anche particelle di dimensioni inferiori a 10 µm.

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Tamara de Gruyter, Presidente Marine Systems di Wärtsilä

È un piacere continuare la nostra lunga partnership con Grimaldi e annunciare questa innovazione. Le microplastiche sono una sfida ambientale urgente e siamo orgogliosi di collaborare per affrontare la pulizia degli oceani. Ancora più importante, la capacità di catturare le microplastiche mostra come gli scrubber siano uno strumento per risolvere un’ampia gamma di sfide di sostenibilità”.

Emanuele Grimaldi, Amministratore Delegato del Gruppo Grimaldi

“Ridurre l’inquinamento da microplastiche negli oceani del nostro mondo è una sfida importante e siamo lieti di fornire una soluzione per l’industria marittima. L’idea di questa tecnologia innovativa è nata prendendo atto che gli scrubber di tipo open loop possono prelevare acqua di mare per la depurazione dei gas di scarico e contemporaneamente raccogliere la microplastica presente negli oceani durante il loro normale funzionamento. Abbiamo già completato i test pilota di questo sistema a bordo di una delle nostre navi impiegate tra Civitavecchia e Barcellona. I risultati sono promettenti, con 64.680 microparticelle raccolte in un unico viaggio tra questi due porti”.

La redazione di Ecquologia

Redazione

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