Emilia-Romagna: approvata la prima legge sui distretti del biologico

Nell’ambito del panorama legislativo italiano, l’Emilia Romagna ha compiuto un passo importante per il settore biologico con l’approvazione della “Legge Per la Disciplina, Promozione e Valorizzazione Dei Distretti Biologici” da parte dell’Assemblea legislativa regionale. La regione si pone così all’avanguardia, diventando la prima in Italia a regolamentare in maniera dettagliata e completa il mondo dei biodistretti.

La nuova normativa, composta da 12 articoli, è stata proposta dalla consigliera Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa. L’approvazione della legge è stata unanime, dimostrando il consenso trasversale sulla necessità di promuovere il biologico e sostenere i biodistretti.

La legge definisce le norme per la costituzione e il riconoscimento dei biodistretti e si pone l’obiettivo di promuovere e valorizzare le pratiche e la cultura del bio. Un importante tassello di questa legislazione è l’istituzione di un Fondo regionale con un finanziamento di 50.000 euro nel 2023, che aumenterà a 100.000 euro sia nel 2024 che nel 2025. Questo fondo supporterà varie iniziative, tra cui attività di divulgazione, informazione ed educazione alimentare, analisi di mercato e settore, organizzazione di corsi, mostre e fiere, oltre a fornire contributi alle piccole imprese per coprire i costi della certificazione biologica.

Un altro aspetto chiave introdotto dalla legge è il concetto di “Piano del Distretto”, uno strumento di programmazione triennale elaborato dal Comitato promotore. Inoltre, la normativa prevede l’istituzione di un Osservatorio regionale dei distretti biologici, il cui funzionamento non comporterà spese aggiuntive per la Regione. Questo Osservatorio avrà il compito di monitorare l’attuazione dei risultati previsti e di affrontare eventuali criticità riscontrate.

L’Emilia-Romagna si distingue anche per i buoni numerinel settore biologico. Secondo il recente rapporto sull’agricoltura biologica della Regione, con dati aggiornati al 2022, la regione vanta ben 7.330 imprese biologiche attive, registrando un aumento del 5,85% rispetto all’anno precedente. Questo dato posiziona l’Emilia-Romagna al quinto posto in Italia per il numero di imprese coinvolte nella produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti biologici.

L’approvazione di questa legge potrebbe fare scuola e ispirare altre regioni italiane a seguire l’esempio dell’Emilia Romagna, contribuendo così a promuovere ulteriormente il settore biologico nel paese.

Per approfondire: In Emilia-Romagna la prima legge sui distretti del biologico: un passo politicamente importante – Il Fatto Quotidiano

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Redazione

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