Serre nutraceutiche e geotermia: grandi potenziali sinergie tutte da esprimere

Il settore della nutraceutica, che si riferisce ad un termine scaturito dalla combinazione tra “nutrizione” e “farmaceutica”, coniato dal Dr. Stephen De Felice nel 1989, si riferisce ad alimenti, denominati “alimento-farmaco”, che associano componenti nutrizionali selezionati per caratteristiche, come alta digeribilità e l’ipoallergenicità, proprietà curative di principi attivi naturali, con distinguo particolari tra “nutraceutico” e “alimento funzionale” o “farmalimento“. 


Infatti mentre il primo termine si riferisce alla singola sostanza con proprietà medicamentose presente nell’alimento, il secondo termine è orientato ad identificare le proprietà benefiche nell’intero cibo. Un settore, quello della nutraceutica, che vede proprio la coltivazione in serra, praticata con le potenzialità energetiche del territorio, uno degli esempi più virtuosi di quella economia circolare (vedi post “Alla ricerca della via di uscita dalla crisi: ecco l’”Economia Circolare” e la riscoperta del valore del “riparare”). Un richiamo quest’ultimo, che ci porta dritto nelle aree geotermiche della toscana, dove questa storica fonte energetica, nata nel nostro paese oltre un secolo fa, è alla ricerca di una nuova e più attuale dimensione, capace di renderla finalmente pienamente rinnovabile e sostenibile. Sono infatti una molteplicità i cosiddetti usi diretti della geotermia che, in questi ultimi anni si sono affiancati alla attività geotermica per la produzione di energia elettrica, come illustra molto bene in chiave sinottica, il diagramma di Lindall, con il grande perimetro di tutte queste utilizzazioni collaterali, capaci davvero di avere potenziali significative ricadute socioeconomiche per i territori di riferimento.

lindall

In particolare le serre nutraceutiche high-tech rappresentano una traccia precisa in ambito agroalimentare, proponendosi per la prevenzione alimentare della salute attraverso la produzione di cibo terapeutico, come protezione da eventi calamitosi e catastrofici in agricoltura, causati dal cambiamento climatico ed ancora di più per favorire la produttività alimentare in agricoltura nel rispetto dell’ambiente e della circolarita’ delle risorse naturali del territorio in ingresso e del recupero degli scarti di produzione in uscita. Una assoluta apoteosi di sostenibilità, quella delle serre nutraceutiche, nel contesto dei cambiamenti del clima globale e dei rischi di inquinamento ambientale delle tre grandi matrici aria, acqua e suolo, che stanno rivelando ogni giorno interazioni sempre più profonde ed inquietanti con la salute umana (vedi post “La voglia di ecosostenibilità degli italiani e la metafora del triangolo“). Una evoluzione necessaria, nella quale le politiche sanitarie non potranno prescindere da una sempre maggiore attenzione a strategie di prevenzione sanitaria finalizzata al miglioramento della salute dei cittadini, potendo così diminuire i costi per il servizio sanitario, basate su una produzione alimentare che possa garantire la sicurezza ed un alto valore nutraceutico dei prodotti. Una presenza importante nella nuova Carta di Abbadia San Salvatore, quella delle nuove economie della “eco-geotermia”, con la serricoltura come caopasaldo fondamentale. Relativamente alla ulteriore evoluzione verso le serre nutraceutiche, molto forte l’impegno nato proprio nell’ambito della regione culla della geotermia come la Toscana, attraverso Ego-CreaNet Associazione Network Telematico per l’Espansione Globale degli Osservatori sulla Creatività (link sito), nato come Spin-off in seno alla Università di Firenze, attraverso i Professori Paolo Manzelli e Giuseppe Fortunati.

Una Associazione, quella fiorentina che nell’ambito di numerosi progetti di ricerca ed innovazione, ha iniziato a sviluppare proprio il progetto pilota denominato “Serre Nutraceutiche”, le quali sono progettate per azzerare i fattori di rischio (chimici , biologici e ambientali), necessari per ottenere una piena sicurezza alimentare per la produzione di alimenti con elevate caratteristiche terapeutiche. Un progetto nell’ambito del quale è stata anche individuata l’area toscana pedogeograficamente ottimale come i distretti geografici delle geotermia toscana, di Larderello, Radicondoli, e del Monte Amiata, ritenendo l’utilizzo del vapore geotermico nelle nuove attività serricole un fondamentale eco-economico per lo sviluppo locale.  Si tratta in particolare di un progetto finalizzato a sistemi di coltivazione di verdure ad elevato valore nutraceutico (Microgreens, Funghi, Spirulina, ecc), prodotte in Serra fuori dal terreno (out of ground) su base idroponica, aeroponica e acquaponica con grande ottimizzazione della risorsa idrica (vedi post “Fattorie verticali: l’agricoltura sostenibile si apre all’urbe con le colture “aero”, “acqua” ed “idro” “poniche””) e supportate da sistemi di automazione e computerizzazione per il controllo del clima e della evapotraspirazione in serra.  Un tema sensibile e di grande priorità nell’ambito dello sviluppo delle aree rurali, anche da parte della Commissione Europea, la quale finanzierà, attraverso le Regioni, la costituzione di Partenariato Europeo basato sulla cooperazione tra il sistema della conoscenza (università, centri di ricerca, NGO e servizi di consulenza) e il mondo delle imprese agricole per favorire la realizzazione di reti di innovazione Regionali dedicate ad una gestione maggiormente sostenibile delle risorse per lo sviluppo rurale.

Un progetto pienamente orientato verso una innovazione nel modo di concepire e di fare agricoltura protetta, sicura e ad elevato valore nutrizionale, organizzata nelle fasi di “sviluppo”, “collaudo” e “applicazione” della produzione di cibi funzionali e terapeutici, in maniera da incentivare e diffondere una rinnovata idea di sviluppo sostenibile, finalizzata alla crescita di un mercato locale di prodotti alimentari specializzati per ottimizzare la prevenzione della salute. Come ribadisce il Professor Manzelli, che darà il suo grande contributo anche alla due giorni di Abbadia San Salvatore sulla buona geotermia, due sono i grandi filoni di sviluppo del progetto come:

  • Food Security: Promuovere sicurezza alimentare migliorando la diversificazione della produzione di alimenti ad elevata specializzazione di qualità , sostenuta dalla integrazione di ricerca e innovazione nell’intera catena alimentare dall’agricoltura fino a cibi sicuri e diete salutari;
  • Rural Renaissance: Promuovere lo sviluppo territoriale delle zone rurali della Toscana sostenendo la specializzazione intelligente del territorio con tecnologie e innovazioni per realizzare nuovi modelli cooperativi di impresa e sviluppo sulla base della crescita delle competenze delle comunità rurali.

Un bellissimo e significativo tassello che si aggiunge al variegato puzzle definito della Carta di Abbadia San Salvatore che l’Associazione Giga, Ecofuturo ed il Comune di Abbadia San Salvatore hanno fortemente voluto, (vedi post “Ecomondo 2015: La “Carta di Abbadia S.Salvatore sulla buona geotermia” e l’amore per la sua terra del Sindaco Tondi”) e che potrà trovare una adeguata concretizzazione solo attraverso il contributo di tutti gli attori vecchi e nuovi e soprattutto con l’imprescindibile contributo che potrà dare ogni singolo cittadino come “cittadino sovrano”, proprio come quello per cui ha tanto lottato nella sua vita terrena, un grande ed indimenticabile personaggio come Don Lorenzo Milani.

Sauro Secci

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