Decreto Comunità Energetiche: il testo della proposta approvata
“Rivoluzione agricola”: la imperdibile occasione del biometano
Un evento di grande rilevanza “Biogas Italy – Stati Generali del Biogas”, svoltosi lo scorso 25 febbraio a Roma ed organizzato dal CIB (Consorzio Italiano Biogas) in collaborazione con Rimini Fiera, con un titolo della manifestazione “Rivoluzione agricola. Nuove prospettive per il pianeta”, davvero eloquente del contenuto del dibattito.
Il partecipatissimo evento, che ha visto la presenza di circa 400 partecipanti, ha posto in evidenzia proprio l’esigenza di una autentica rivoluzione agricola, capace di riscoprire, attraverso nuove agrotecnologie, molte antichi saperi della civiltà rurale, per ridare piena sostenibilità ad un settore fondamentale per il futuro del nostro pianeta come l’agricoltura, oramai assolutamente insostenibile per pratiche intensive che stanno facendo ampio uso di diserbanti e pesticidi (vedi post ““Tossicodipendenza” da pesticidi in agricoltura: a rischio l’impollinazione in Europa secondo Greenpeace“). Un evento quello romano, dove si è parlato dello sviluppo della filiera del biogas e del biometano in Italia, della sua grande valenza ambientale, economica e di valorizzazione del settore agro-alimentare. Nell’occasione infatti, CIB, Snam e Confagricoltura hanno presentato pubblicamente un manifesto congiunto di sostegno alla filiera del biometano italiano, energia rinnovabile (calore, elettricità, biocarburanti e bioplastiche) che si può ottenere dalla digestione anaerobica di biomasse agricole e agroindustriali. Si tratta di un documento, diffuso nell’occasione ed indirizzato al governo e alla Commissione Europea, nel quale si evidenzia il ruolo strategico del biometano nella transizione energetica in atto verso la de carbonizzazione dei modelli energetici e verso una circolarità dell’economia, l’unica davvero pienamente sostenibile (vedi vecchio post “Biometano: italiano, versatile, pulito, efficiente ed ancora tutto da scoprire“).
Come noto il biometano è una fonte rinnovabile, sostenibile, programmabile e consente lo sviluppo di una filiera produttiva caratterizzata da economie composite, di scala e di grande integrabilità, con ricadute positive sul sistema economico sul piano dell’innovazione tecnologica nei settori manifatturiero, agricolo e dei servizi pubblici urbani essendo legato oltre che alle agrienergie anche alla valorizzazione della FORSU (frazione Organica Rifiuto Solidi Urbani) (vedi post “Microgenerazione distribuita e biogas: una grande opportunità dalla valorizzazione della FORSU“).

Purtroppo a distanza di oltre due anni dalla emanazione del decreto ministeriale 5 dicembre 2013, il quale ha autorizzato la produzione e l’uso di biometano nell’autotrasporto e la sua immissione nella rete di trasporto del gas naturale, l’assenza a tutt’oggi di alcune indicazioni regolatorie, anche a livello europeo, fa sì che tale decreto sia solo parzialmente operativo. Nel manifesto presentato si manifesta in particolare la necessità di elaborare un’agenda per il biometano finalizzata ai seguenti obiettivi:
- ridefinire l’intervallo temporale per l’accesso agli incentivi, considerata la necessità di modulare in maniera più adeguata la loro attuazione;
- stabilire un target annuo di biometano da immettere in rete entro il 2030;
- aggiornare la normativa nazionale in tema di biocarburanti avanzati, in coerenza con la direttiva ILUC sui biocarburanti;
- prevedere un sistema finalizzato alla valorizzazione del ruolo della filiera di produzione del biometano nella strategia complessiva di riduzione della CO2.
Il biometano si ottiene oggi dalla digestione anaerobica, in appositi impianti, di sottoprodotti agricoli e agroindustriali di effluenti zootecnici e di colture vegetali di secondo raccolto o ottenute da terreni marginali o non idonei alla produzione di colture alimentari, attraverso un ulteriore processo di upgrading del biogas.

Il nostro paese, con 1500 impianti di digestione anaerobica in esercizio, è oggi il terzo produttore al mondo di biogas da matrici agricole con 2 miliardi di metri cubi annui, con una previsione al 2030 che potrebbe permettere al settore di soddisfare il 10% della domanda nazionale di gas naturale, pari a circa 8 miliardi di metri cubi.
Eloquente il commento di un grande sostenitore di Ecofuturo Festival, il Presidente CIB Piero Gattoni, secondo il quale “il biometano è strategico sia sotto il profilo delle politiche energetiche nazionali che sotto quello ambientale. Il suo processo produttivo può contribuire a ridurre in modo significativo le emissioni del settore agricolo, che rappresentano a livello globale il 14% dei gas clima alteranti e a restituire al terreno sostanza organica. Il digestato, ciò che rimane dopo il processo di digestione anaerobica delle matrici agricole, è un ottimo ammendante naturale. Le imprese agricole possono, in questo modo, abbattere i loro costi di produzione e aumentare competitività e produzioni agricole tradizionali. Un modello di economia circolare, che alcuni ricercatori e agricoltori hanno ribattezzato “biogas fatto bene”, in grado di rilanciare non solo l’agricoltura, ma anche il sistema economico e industriale italiano”’. Davvero un occasione imperdibile anche per una autentica svolta culturale del settore agricolo, che ha tutte le caratteristiche per coniugare pienamente ed al meglio gli immensi valori della civiltà rurale con le nuove emergenze climatiche e sociali in atto.
A seguire tre interessanti interviste effettuate da Qualenergia, in qualità di Media Partner dell’evento al Presidente CIB Piero Gattoni circa la situazione del mercato nazionale e a Stefano Bozzetto, consigliere esecutivo CIB e membro del consiglio EBA ( (Associazione Europea del Biogas), sui riflessi sul settore agricolo, oltre che ad un grande esperto di energia come Marco Pezzaglia, circa lo stato della normativa di settore.
Sauro Secci