Ministro dell’Ambiente Costa: ecco il nuovo “Ecoprogramma”

Molto ampio lo spettro sul quale ci concentra il nuovo “Ecoprogramma” che il nuovo Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha presentato ieri in audizione al Senato.

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Durante la sua audizione al Senato, in seno alla 13esima Commissione (Territorio, Ambiente e Beni ambientali), il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, hatracciato le linee programmatiche intorno alla quali si muoverà il suo dicasteroindividuando sei punti cardine fondamentali di azione, corrispondenti ad altrettante sfide ambientali.

Si tratta di:

  • lotta ai cambiamenti climatici;
  • tutela della natura e della biodiversità;
  • misure contro il consumo di suolo;
  • sicurezza del territorio;
  • economia circolare;
  • infrazioni Ue.

Illustrando i sei punti chiave, Costa spiega che è fondamentale “rendere più ambiziosa la lotta ai cambiamenti climatici attraverso la leva di uno sviluppo diverso basato sulla riduzione, fino all’eliminazione, dei fattori inquinanti soprattutto nel settore della mobilità; salvaguardare la natura, contrastare la perdita di biodiversità, valorizzare l’acqua come bene comune; impedire il consumo e lo spreco di suolo e prevenire il rischio idrogeologico; assicurare la sicurezza del territorio attraverso la prevenzione e il contrasto dei danni ambientali e la lotta alle tante terre dei fuochi presenti nel nostro Paese; governare la transizione verso l’economia circolare e ‘rifiuti zero’; diminuire, fino ad azzerarle, le infrazioni inflitte al nostro Paese dall’Unione Europea“.

Nell’ambito della mobilità sostenibile, elemento fondamentale per la lotta all’inquinamento atmosferico, il ministro Costa prevede di “avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione di veicoli a motore alimentati a gasolio o benzina, al fine di ridurre il numero dei veicoli inquinanti” ma anche “un nuovo programma di mobilità sostenibile rivolto agli enti locali con l’utilizzo dei fondi provenienti dalle aste dell’anidride carbonica. Alcune risorse già ci sono e altre le possiamo trovare”. E poi, incentivi per l’acquisto di veicoli ibridi e total electric; rafforzamento della rete di ricarica e sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extraurbane. Sarà inoltre predisposto “il Programma di controllo delle emissioni nazionali degli inquinanti da raggiungere entro il 2020 e il 2030 secondo quanto previsto dalla direttiva ‘Nec‘”.

A livello di Parchi ed Aree Protette, serve “fare il tagliando” alla legge 394 del ’91“, nota anche come “legge quadro sulla aree protette”, introducendo i “parametri di contabilità ambientale e contabilità ecologica nel bilancio“.

Sul fronte della normativa sull’amianto, è prevista l’istituzione di una cabina di regia unica presso il ministero dell’Ambiente, l’implementazione delle attività di rilevazione e bonifica e l’individuazione dei siti di trattamento di concerto con le Regioni.

Per l’ambito della tutela e del monitoraggio ambientale, su terra e in mare, il nuovo ministro spingerà per un piano di assunzioni straordinarie per carabinieri forestali e capitanerie di porto.

Non poteva mancare un accenno al tema delle infrazioni della Unione Europea all’Italia che, come precisa il Ministro Costa “sono 13 e abbiamo un avviso che saranno 14 tra poco: vanno azzerate”, assicura il ministro annunciando l’istituzione di una task force coordinata dall’ufficio di gabinetto presso il mio ministero, con il contributo dell’ufficio legislativo e di un referente per ciascuna direzione generale del MATTM e, dove opportuno, un rappresentante delle Regioni coinvolte dalla procedura di infrazione, per seguire ogni procedura e stabilire una road map con tempi certi per la sua soluzione anche attraverso l’esercizio del potere sostitutivo“.

Un tema caro infine la nuovo Ministro dell’Ambiente è quello dell’acqua, definito come “bene comune e diritto umano universaleanche attraverso gli strumenti normativi europei, appoggiando la proposta di Direttiva sulla qualità delle acque per il consumo umano che nasce da una mobilitazione senza precedenti: quasi 2 milioni di cittadini europei intervenuti per chiedere all’Ue di garantire un accesso sufficiente all’acqua potabile e servizi igienico sanitari per tutti“. Sullo specifico tema, Costa individua come priorità anche la “promozione del governo pubblico e partecipativo dell’intero ciclo integrato dell’acqua: i privati coinvolti nella fornitura, nella gestione e nella distribuzione dell’acqua, a mio parere, dovrebbero essere adeguatamente monitorati dalle autorità competenti e il pubblico dovrebbe avere e accesso a tutte le informazioni per garantire la massima trasparenza”. E ancora, “diminuire le categorie di persone prive di accesso all’acqua specificando che l’erogazione di un quantitativo minimo vitale non può essere mai sospesa“.

Sicuramente un piano operativo intenso e con grandi asperità da affrontare che speriamo possa trovare una integrazione piena delle politiche ministeriali in quelle più complessive dell’azione governativa, presentando aspetti fondamentali anche per quelli che sono gli indicatori fondamentali di un paese che vuole veramente dare una svolta, con un patrimonio ambientale e paesaggistico, autentica “risorsa nazionale”.

Sauro Secci

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