Le lobbies del gasolio (e del carbone) al contrattacco del metano

Un articolo di Repubblica.it titola “Gas auto sotto accusa: inquina come benzina e diesel”, riportando un rapporto della ONG Transport Environment, il cui titolo è “Il trasporto con gas fossile è dannoso per il clima quanto il diesel, la benzina e il carburante navale”, equiparando coscientemente, climalterazione con inquinamento locale. 

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Il biometano fatto bene è assolto invece dall’accusa di climalterazione ed anzi è promosso come una vera e propria energia rinnovabile, che nel suo ciclo non solo presenta basse emissioni di CO2, ma ne stocca una parte nel terreno e sottrae una parte del metano all’atmosfera, attraverso la biodigestione.

Questa campagna ha preso il via negli USA con i fautori del rilancio del carbone, i quali, favoleggiando sulle perdite di metano in atmosfera dai giacimento e lungo tutta la filiera di distribuzione, hanno affermato che il carbone inquina meno del metano.

Come si vede al peggio non c’è mai fine e stupisce che una organizzazione seria come Transport Environment non vada fino in fondo, scrivendo nella equiparazione non solo benzina e gasolio ma anche il carbone, in questo caso per la produzione di energia elettrica. Il metano come carburante di transizione per le aree urbane, resta una opzione fondamentale per ridurre le polveri fini ed ultrafini, che rendono terribilmente inquinate le aree metropolitane ed i corridoi trasportistici.

Ovviamente l’occhio deve essere rivolto alla transizione all’elettrico ma, se rottamassimo anticipatamente le auto in circolazione a motore endotermico, creeremmo un gigantesco disastro climatico a causa dell’energia occorrente a rottamare le vecchie e costruire le nuove auto, per cui resta irrinunciabile oggi passare al metano come riduzione del danno: è la migliore scelta ecologica possibile. Scelta ecologica ed anche climatica per accompagnare a fine vita i veicoli in circolazione, risparmiando le aree metropolitane da un feroce inquinamento puntuale. 

Della differenza tra inquinamento puntuale e cambiamenti climatici occorrerebbe che chi scrive in grandi giornali avesse cognizione, ma ci stupisce questa volta anche l’affermazione che le navi vanno a gasolio mentre, come si sa, vanno ad un misto dei peggiori sottoprodotti della filiera della raffinazione e, specie per le navi, ad oggi, nei lunghi tragitti non vi sono alternative all’utilizzo di questi sottoprodotti, se non il GNL, meglio se ovviamente bioGNL.

D’altro canto sappiamo bene che l’interruzione del consumo da parte delle navi di questi residui di raffinazione, porterà all’esplosione del prezzo di benzine e gasoli che già oggi sono improponibili per i costi della navigazione, figuriamoci in futuro, con gli aumenti dovuti a dover smaltire, anziché valorizzare, i residui di lavorazione.

Non ci siamo mai sognati di pensare che il gas sia, nel suo complesso, meno climalterante di benzina e gasolio, ma sappiamo perfettamente che, per l’inquinamento puntuale delle nostre città, se non agiamo subito sulla trasformazione a dual-fuel dei mezzi in circolazione a benzina ed a gasolio, costringeremo noi e i nostri figli a vivere non solo climalterati ma anche molto inquinati, mentre i filosofi discetteranno sul “meglio possibile”. 

link articolo di Repubblica del 24 ottobre 2018 “Gas auto sotto accusa: inquina come benzina e diesel”

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