Transizione energetica: la svolta nel 2035

La transizione energetica messa in moto all’inizio degli anni 2000 grazie alla progressiva, seppure non sempre lineare, avanzata corale delle energie rinnovabili in atto, potrà vedere il suo completamento come punto di non ritorno intorno al 2035, cioè il momento nel quale il mondo potrà dare una spallata definitiva alle fonti fossili entrando in uno scenario energetico completamente rinnovabile. A prefigurare questo scenario il nuovo rapporto “Thinking global energy transitions: The what, if, how and when” https://www.woodmac.com/press-releases/global-energy-transition/ pubblicato in questi giorni dalla società d’analisi Wood Mackenzie.

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Il nuovo rapporto analizza le forze che modellano il processo di trasformazione del sistema energetico, cercando di fare una roadmap di prospettiva, con gli analisti confidenti di aver individuato la svolta verso la sostenibilità che dovrebbe avvenire nell’arco dei prossimi 18 anni nei quali la combinazione di mobilità elettrica, impianti eolici e installazioni solari, sarà in grado di tagliare la domanda di petrolio di oltre 17,8 miliardi di barili di petrolio, potendo determinare così un cambiamento, definitivo dagli analisti  “inarrestabile” per le aziende e i paesi di tutto il mondo, sostenendo anche che “Fermare questa transizione sembra altamente improbabile”.

Secondo Prajit Ghosh, responsabile della strategia globale presso Wood Mackenzie e autore del report, tale punto di svolta potrà finalmente dare il via all’era delle rinnovabili. Citando testualmente un brano del rapporto si sostiene che “dopo il 2035, ci aspettiamo i tassi di adozione per la generazione rinnovabile e il trasporto elettrificato in rapida crescita, divenendo la scelta di default in molti sistemi energetici in tutto il mondo. Al punto che crediamo che la metà di tutte le nuove centrali elettriche costruite a livello globale saranno solari o eoliche o una combinazione ibrida con lo stoccaggio”.

Non si può non riscontrare come le proiezioni tracciate dal rapporto richiedano scenari di partenza ancora lontani dalla situazione corrente, con ancora troppi impegni disattesi sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. Proprio in  un rapporto pubblicato recentemente dall’ONU infatti, gli autori hanno affermato che il mondo avrebbe bisogno di produrre il 70-85 per cento della propria elettricità da fonti rinnovabili entro la metà del secolo per limitare il riscaldamento a 1,5° °C, con ancora enormi sforzi da fare incredibili per limitare il riscaldamento a 1,5 °C.

Sauro Secci

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