La Terra salvata dalla terra

Fabio Roggiolani è stato intervistato da Marco Gasperetti su Il Corriere della Sera del 23 aprile 2019 ed i contenuti li potete leggete direttamente nella pagina allegata.

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Si parla di un’evoluzione del modo di fare agricoltura che Ecofuturo, anche grazie alla collaborazione del CIB (Consorzio Italiano Biogas) e dei suoi soci, sta perseguendo, a partire dalla creazione del monumento alla fine dell’aratro ed alla nascita degli orti bioattivi di Andrea Battiata nello spazio dove si svolge il Festival, il Fenice Green Energy Park di Padova.

La terra viene aperta solo il minimo indispensabile per riporre il seme, confidando nella capacità delle piante di nutrire il terreno di CO2 e negli organismi che vivono nel sottosuolo di svolgere le funzioni oggi delegate a rovesciamento del terreno, diserbo e concimazione chimica.

Se l’orto bioattivo è la dimostrazione casalinga che questo è possibile ed anche potentissimo (produce in maniera sana e senza malattie da 5 a 10 volte un orto normale) con un substrato creato ad hoc, per la riconversione delle grandi pianure seminative, occorre l’alleanza con la produzione di biogas e biometano. Da un lato non verranno più collocati sui terreni gli escrementi animali climalteranti a causa del metano in essi contenuto ma il digestato prodotto dalla fermentazione degli stessi con i prodotti agricoli che svolgerà la stessa funzione nutritiva del terreno, senza gli effetti collaterali negativi. Non solo quindi non si darà più origine alla emissione di metano attraverso gli escrementi ma, grazie alla semina su sodo, si intrappolerà in maniera permanente la CO2 di cui sono ghiotte le piante per crescere. 

Ecco perché dedicheremo l’apertura del prossimo Ecofuturo Festival 2019 a questo tema, perché applicando l’agricoltura 4.0 su base planetaria, determineremmo la svolta fondamentale per rimettere il clima in ecqulibrio e abbatteremmo i tragici effetti collaterali prodotti dalla follia dell’agricoltura fossile.

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