Ecofuturo 2014: Sara’ la volta buona?

Questa volta ci spero veramente! Reduce da alcune giornate al Festival “EcoFuturo” di Alcatraz voglio buttare giu’ (scusatemi ma senza rileggerle perché devono essere genuine) alcune considerazioni.


Prima di tutto devo plaudere agli organizzatori, fra i quali spicca ovviamente Jacopo Fo con dei collaboratori straordinari che non rammenterò per non fare torto a coloro che potrei dimenticare. Ma uno pero’ fatemelo segnalare per la sua genialità, preparazione e voglia di futuro e cioè Michele Dotti, vero vulcano di idee e enciclopedia storica del vissuto.

Un plauso particolare va anche all’Associazione GIGA-Free (co-organizzatore dell’evento) nelle figure del Presidente Sauro Valentini e del V.Presidente Fabio Roggiolani vero e autentico catalizzatore di idee e proposte innovative, l’uomo che ha invitato e soprattutto e’ riuscito a portare Ditte e Menti con idee e realizzazioni di alto spessore e di sicura svolta ecologica.

Ma ora veniamo alle due frasi iniziali.

Perché penso che sia la volta buona e di che cosa dovrebbe essere buona?
Perché questi giorni fra le tante cose interessantissime abbiamo visto e toccato con mano idee e realizzazioni, che lasciatemelo dire di una svolta epocale, basta saper cogliere il significato e la portata delle idee e delle realizzazioni proposte.

La Ditta DECOMAR ha presentato il proprio sistema, brevettato internazionalmente, che permette di estrarre i sedimenti dai fondali siano essi marini o fluviali separandoli per granulometrie selezionabili dall’operatore. La tecnologia permette di sfangare i porti e le dighe, senza aumento di volumetrie messe in gioco e senza appesantire con l’acqua di saturazione i sedimenti stessi. Gli inquinanti, notoriamente intrappolati nei sedimenti più fini vengono conferiti a discarica mentre il resto (ghiae e sabbie) tipologie più nobili possono essere separati e utilizzati per altri scopi. Il principale utilizzo della tecnologia potrebbe ovviamente essere il ripascimento mirato e selettivo delle spiagge con risparmi e soprattutto con lavori definitivi e non come succede ora che dopo un ripascimemto il mare si riprende tutto, alla prima mareggiata, quello messo ex novo (perché non classato bene).

La Ditta GEOTERMIA SRL (primaria e storica 1923 ditta  internazionale di geotermia a bassa entalpia) ha invece presentato una relazione ed anche una pompa di calore funzionante con caratteristiche progettuali di sicuro impatto positivo. Il COP (Coefficient Of Performance) che caratterizza tutti gli impianti di climatizzazione e che e’ il punto cruciale di ogni apparato, in questo sistema (brevetto USA e Spagna) ha un valore minimo di 4,9 con punte di 7/8 in edifici di classe A/ A+. Questo e’ stato possibile adottando il sistema di alimentazione del compressore ad Inverter e pannelli di controllo al top dello stato dell’arte.

Un edificio così equipaggiato potrà disporre di caldo, freddo e acqua sanitaria a costi veramente incredibili se poi integrato integrato con pannelli fotovoltaici. Ovviamente accederà agli sgravi fiscali e la manutenzione sara’ inesistente.

Ed ora arriviamo alla meraviglia delle meraviglie…….
Al Festival e’ arrivato (invitato da GIGA) anche il responsabile per l’Europa  Antonio Nazare della Società ElectraTherm con sede a Reno nel Nevada.
Perché è una meraviglia ? Perché, passatemi il termine, l’apparato da loro prodotto (Green Machine) permetterà di fare una Geotermia “domestica”.
Basta con la Geotermia invasiva brutta a vedersi e non solidale. Oggi si puo’ fare una geotermia da “salotto” con macchine di piccola taglia 35/65/115 kWe tutte rigorosamente ORC (quindi il fluido non partecipa, se non con lo scambio di calore, alla produzione di corrente) con reimmisione totale nel terreno della risorsa utilizzata.

La dimensione di queste centraline e’ inferiore ad un container scarrabile, con un rumore accettabilissimo che può essere ulteriormente ridotto da pannelli fonoassorbenti.Il Responsabile Europa ha fatto un completo escursus delle varie tipologie di taglia delle centrali, facendo vedere anche la possibilità di utilizzare questo macchinario per recuperare anche reflui di macchine endotermiche sia posizionando più elementi o in serie o in parallelo.
I convenuti alla conferenza (di varia estrazione sia studenti e militanti ecologisti, curiosi e motivati) hanno tempestato di domande il tecnico mostrando un interesse al di sopra di ogni aspettativa.

Per ultimo vorrei anche far presente che fra le altre cose (bici e tricicli elettrici, sistemi di coibentazione ecc) un interesse particolare ha riscosso il laboratorio ove si realizzavano seduta stante le idee, i pensieri più strani e le fantasie tecniche più spinte e cioè ove quattro/cinque stampanti 3D, di stretta progettazione e costruzione italiana, sfornavano tazzine, pompe peristaltiche, pezzi di cattedrali e così via. Ovviamente pilotate da eccellenti ricercatori e designer italiani: un vero spettacolo! Per questo, visto l’interessamento dei giovani e dei meno giovani intervenuti,  posso dire “Si!! sarà la volta buona!
Fatti due conti il sistema paese potrebbe risparmiare, a parte le solite dichiarazioni retoriche, una cospicua finanziaria ogni anno, permettendo la piena occupazione invece di stare, come succede oggi, a perdere mesi a discutere di aria fritta senza affrontare i veri problemi occupazionali e di politica spicciola,di sopravvivenza, di clima e di ambiente.

Giuliano Gabbani

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