Spending review e nuove tecnologie di trattamento dei rifiuti sanitari: finalmente anche una interrogazione parlamentare

L’edizione di Ecofuturo 2014, svoltasi l’estate scorsa presso la Libera Università di Alcatraz, struttura creata nel cuore dell’ Umbria da Jacopo Fo, è stata l’occasione per la presentazione di numerose e straordinarie nuove tecnologie, ognuna capace di dare risposte determinanti in tema di spandig review e di riduzione della spesa pubblica, applicabili in ambiti fondamentali della nostra vita.


Tra le nuove ecotecnologie presentate, una delle più rilevanti anche nei possibili effetti positivi, è stata indubbiamente legata al trattamento direttamente effettuabile finalmente all’interno dei singoli plessi ospedalieri dei rifiuti sanitari (vedi post “Ecofuturo 2014 – 28/7 – Sterilizzare i rifiuti ospedalieri speciali all’interno degli ospedali evitando l’incenerimento diretto: si può“),  che costituiscono una parte consistente della nostra spesa sanitaria. Un ambito nel quale fino ad oggi si sono annidate troppo spesso sacche di interessi e di profitto, ingiustificabili e disdicevoli per un paese che vorrebbe ritenersi “civile”.

Proprio su questo tema, finalmente anche una interpellanza parlamentare, da parte del Senatore appartenente al Gruppo MistoBeniamino Pepe (link interpellanza), rivolta ai Ministeri della Salute, dell’Ambiente, dell’Economia e delle Finanze.

Nella interpellanza, il senatore Pepe fa riferimento alle cifre mirabolanti che gravano sulle singole Regioni, alla voce inertizzazione e smaltimento di rifiuti sanitari, con ogni presidio ospedaliero costretto a rivolgersi a società autorizzate che effettuano il ritiro destinando i rifiuti ad impianti di termodistruzione autorizzati, con un costo di medio di 2.000 euro a tonnellata. Eclatante poi il caso della Regione Lazio, dove la spesa accertata per il 2012 a tale voce, secondo i dati forniti da SIOPE (il sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici) è stata di circa 29 milioni di euro.

L’interrogante fa poi esplicito riferimento, nella interrogazione, ad una serie di nuove tecnologie di strerilizzazione dei rifiuti sanitari, a norma UNI 10384/94capaci  che ridurrebbe il rifiuto speciale pericoloso a rischio infettivo a rifiuto classificato urbano (CER 20.03.01) o combustibile da rifiuto (CER 19.12.10) riducendone allo stesso tempo le quantità e i volumi di oltre il 50 per cento. Tra queste nuove tecnologie anche quella denominata “Converter” della OmpEco di Torino, che abbiamo avuto il piacere di presentare proprio ad EcoFuturo 2014.

Auspichiamo che finalmente in questo benedetto paese, la spanding review si inizi a farla davvero e non solo a parole o proclami clamorosi, è questo sarebbe un ambito nel quale si potrebbe partire da subito, basta volerlo, con il rafforzativo che si tratta di tutte nuove eco tecnologie di matrice nazionale.

Sauro Secci

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