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PNIEC, bioenergie e combustione in campo dei residui agricoli: la Conferenza Stato-Regioni pone finalmente una pietra tombale

Un tema attualissimo, anche dopo il via libera di questi giorni da parte della Conferenza Unificata, è quello relativo ai contenuti del PNIEC (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima), strumento pianificatorio con cui si definisce il governo della transizione del nostro paese per il prossimo decennio verso una economia a basse emissioni di carbonio, oltre che presupposto abilitante per la definizione delle priorità di indirizzo dei fondi del prossimo ciclo di programmazione comunitaria 2021-2027. Sui contenuti del PNIEC rilevante la posizione ufficiale da parte della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome che cerca di porre una pietra tombale all’atavico problema delle combustioni in campo dei residui agricoli, spingendo verso le diverse soluzioni di valorizzazione agroenergetica oggi disponibili.

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Così Marino Berton, Presidente Aiel scrive al Coordinamento Nazionale FREE.

Il testo, che rappresenta la posizione ufficiale delle Regioni e Province Autonome (scaricabile integralmente in calce all’articolo), ritiene infatti imprescindibile per poter esprimere un parere favorevole, un’integrazione del piano con alcuni punti fondamentali che riguardano:

  • Governance per una stabile interazione tra Stato e Regioni 
  • Bioenergie per favorire la valorizzazione energetica dei residui agricoli ed evitarne la combustione in campo, per favorire la tracciabilità di filiera corta delle biomasse locali;
  • Strategia di decarbonizzazione;
  • Recepimento delle direttive europee;
  • Mobilità;

Il testo contiene inoltre una serie di raccomandazioni. In particolare per le biomasse solide:

Lo sviluppo del settore delle FER termiche è condizionato dalla esigenza ambientale di contenimento degli impatti emissivi degli impianti di riscaldamento esistenti a biomasse solide. Accanto a stimolare il rinnovo dei vecchi impianti con tecnologie efficienti e a ridotte emissioni e a finanziare la ricerca e l’innovazione tecnologica per questa tipologia impiantistica, al fine di ulteriormente migliorarne le prestazioni energetiche e ambientali, non risultano integrate le previsioni condivise con i Ministeri competenti circa l’individuazione di misure che:

  • favoriscano, in ottica di economia circolare, la valorizzazione dei residui agricoli per evitarne la combustione in campo oggi diffusa
  • favoriscano le biomasse locali con una procedura di tracciabilità di filiera corta, rispondente a criteri di sostenibilità e bilancio ambientale e sociale complessivo favorevole che integri gli aspetti direttamente connessi quali difesa idrogeologica dei territori e contrasto allo spopolamento ovvero allo sviluppo economico sostenibile delle aree montane.

Scarica la POSIZIONE SULLA PROPOSTA DI PIANO INTEGRATO NAZIONALE PER L’ENERGIA E IL CLIMA della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome 

La Redazione di Ecquologia 

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