La Natura piange il suo magistrato

Il 6 gennaio scorso si spegneva il giudice Maurizio Santoloci, magistrato cassazionista, g.i.p. presso il Tribunale di Terni. Molti di voi, forse, non lo conoscevano, ma chi come me e altri segue fin da giovanissimo i temi della difesa della biodiversità, della tutela degli animali, della formazione e della giustizia in campo ambientale, sa bene la portata di questa tremenda scomparsa.

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Maurizio era molto amato da tutti coloro che si battevano per contrastare gli illeciti ambientali e per difendere i diritti degli animali. La sua biografia è lunghissima e inizia da giovanissimo volontario del Mapan, movimento anticaccia da lui fondato negli anni ’70, quando si batteva per proteggere la natura e accrescere una cultura ecologica vera. Il suo slogan era “facciamo ecologia”!

Anni difficili quelli; parlare di questioni animaliste o paesaggistiche in Italia era complicato. Ma lui spronava i giovani all’azione, a scendere in campo per la propria Terra. Aveva messo su una trasmissione radiofonica e cominciava a essere intervistato in altre emittenti. I temi da lui trattati riempiono, così, i dibattiti regionali e nazionali con il sostegno e l’affiancamento delle altre associazioni ambientaliste e animaliste che, nel frattempo, crescono di consenso tra la gente.

Dopo la laurea in legge, il salto in Magistratura e il suo primo incarico in Sardegna. Nei primi anni ’80, da giovanissimo lettore di Airone, rimasi colpito dalla storia di questo “giudice birdwatcher” così attivo nella Pretura di Sorgono nel contrasto al bracconaggio e ai numerosi incendi dolosi che imperversavano in terra sarda, riuscendo a coinvolgere tutte le forze dell’ordine in un rivoluzionario controllo del territorio che diede risultati eccezionali.

Poi il trasferimento alla Pretura di Amelia e le indagini sugli scarichi abusivi e i tentativi di cementificazione selvaggia in una regione stupenda come l’Umbria, elessero Maurizio a una delle personalità più attive nel contrasto alle illegalità ambientali.

A lui si devono i primi processi per “furto venatorio” ai danni dei bracconieri e l’avvio di una stagione rivoluzionaria sul piano giuridico ambientale. Non smise mai Maurizio di sentirsi sempre in prima linea come il giovane volontario di sempre, nonostante l’incarico in Magistratura. La sua esperienza sul campo, il suo voler approfondire le questioni e le prime sentenze fecero scuola tra gli addetti ai lavori di tutto il Paese.

Sui suoi testi giuridici migliaia di appartenenti alle forze dell’ordine si sono formati con competenza; su questi testi mi sono formato anche io che, nel mio piccolo, negli anni ’90 divenni guardia venatoria volontaria della Lipu di Napoli. Maurizio era sempre pronto a rispondere ai nostri quesiti, a indicarci le soluzioni tecnico operative nelle contestazioni ai bracconieri fermati in flagranza.

Con gli anni la sua competenza affiancò diversi ministri e rappresentanti delle istituzioni nelle attività legislative e nelle Commissioni parlamentari d’inchiesta. Nell’associazionismo, dal Wwf (già vice presidente) alla Lav (direttore ufficio legale), dall’Enpa alla Lipu, non ha mai mancato di offrire il suo gratuito impegno per la nobile causa che lo ha reso così unico.

A lui si deve la nascita di “Diritto all’Ambiente“, testata giornalistica on line, unica nel suo genere e totalmente gratuita. La possibilità di accedere alle banche dati di sentenze commentate, di articoli e di contributi giuridici ha consentito agli appartenenti alle forze dell’ordine, ai suoi colleghi magistrati, agli studenti di discipline giuridiche, ai tecnici, ai volontari delle associazioni ambientaliste e a tanti altri di avere un panorama incredibilmente vasto in materia di diritto dell’ambiente.

I corsi di formazione alla Scuola ufficiali dei Carabinieri, alla Scuola superiore della Polizia di Stato, alla Scuola del Corpo forestale dello Stato, alla Scuola della Guardia costiera, a quella della Guardia di Finanza nonché quelli promossi dal Consorzio Polieco (Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene) e dalla Fondazione Santa Chiara, dall’Anvu (Associazione Professionale Polizia Locale d’Italia), dal Sapaf (Sindacato autonomo polizia ambientale e forestale) e dall’Unpisi (Unione nazionale personale ispettivo sanitario d’Italia) hanno sempre visto un’attenta e nutrita partecipazione per la preparazione di Maurizio ma, soprattutto, per il suo modo di divulgare e di coinvolgere i partecipanti.

Difficile che dopo i corsi qualcuno restasse deluso. Maurizio, però, ci ha lasciati troppo presto. Lo avevamo festeggiato e premiato lo scorso mese di maggio all’assemblea nazionale della Lipu a Comacchio. Tante erano le cose che ancora dovevamo fare insieme. Le sue telefonate, le mail, i confronti che facevamo mi mancano, ci mancano.

Alla sua famiglia il cordoglio, l’affetto, l’amicizia di tutti i soci della Lipu ma, mi permetto, anche di rappresentare tutti i volontari e i cittadini italiani che amano la natura e la difendono quotidianamente. Dobbiamo andare avanti nonostante il dolore, perché lui ci ha sempre insegnato che con l’azione, l’impegno e il sacrificio si vincono le sfide.

E il miglior modo per non dimenticare Maurizio è proprio quello di proseguire nel nostro incarico di curatori e di difensori della biodiversità nonché di promuovere quella cultura ecologica a lui tanto cara. Curare la Terra, proteggere gli animali, difendere la qualità della vita e servire lo Stato erano la sua e la nostra missione.

Che quella Terra che hai tanto difeso ti sia lieve.

Fulvio Mamone Capria

Presidente LIPU-Birdlife Italia

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