La figura del prosumer al debutto: il punto di Sergio Ferraris

Nella proposizione di articoli  tratti dalla rivista di Ecofuturo, Ecofuturo Magazine, il bimestrale delle innovazioni di Ecofuturo, proponiamo questa volta una ampia riflessione apparsa sul numero 3, di Sergio Ferraris, giornalista scientifico e caporedattore, su una nuova figura, basilare nei nuovi scenari di modello energetico distribuito e progressivamente decarbonizzato, basato su energie rinnovabili ed efficienza energetica, come il prosumer, produttore e nello stesso tempo consumatore di energie rinnovabili.

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Prosumer. Chi è costui? Sarà con ogni probabilità il protagonista della scena energetica dei prossimi anni, se non lo si soffocherà prima. Ossia il produttore/consumatore di energie, ovviamente, rinnovabili. È una figura già presente da tempo in altri paesi come la Francia, la Germania e la Gran Bretagna e che ora, grazie alla Strategia energetica nazionale e alle nuove direttive europee, arriverà anche in Italia.

Si tratta di una modalità di comportamento che è stata resa possibile dalla digitalizzazione della rete elettrica, campo nel quale l’Italia è all’avanguardia, che sfruttando sistemi intelligenti di contabilizzazione, le smart grid e in un prossimo futuro anche le blockchain, consente da un lato la possibilità all’utenza di essere protagonista bidirezionale della rete, dall’altro permette di bilanciare la produzione e i consumi anche con le rinnovabili e i piccoli soggetti, come le famiglie e le Pmi. E un grande ruolo lo giocherà l’accumulo che consente una flessibilità e un bilanciamento ancora maggiore della dialettica tra produzione e consumo. E su ciò c’è da registrare un ritardo dell’Italia. Il nostro paese, infatti, non ha mai varato un programma d’incentivi per l’accumulo da fotovoltaico domestico, come invece fa la Germania da alcuni anni, mettendo una seria ipoteca sia sulla manifattura degli accumulatori – nella quale avevamo fino a qualche anno fa una buona leadership – sia sullo sviluppo delle reti intelligenti. L’incentivo messo a punto dalla Germania è una piccola cosa, circa 200 milioni di euro l’anno, e non si capisce come mai un provvedimento analogo non sia mai stato preso in considerazione dal Governo italiano, al punto che due regioni, Lombardia e Veneto hanno provveduto autonomamente a incentivare l’accumulo domestico per le rinnovabili.

Una riflessione da fare in questo quadro è quella relativa agli aspetti sociali andando oltre la produzione di reddito aggiuntivo attraverso la produzione energetica, o di risparmio grazie all’efficienza energetica indotta da questi sistemi. E come aspetti sociali si intendono, per esempio, quelli motivazionali, etici e la tensione tra libertà e vincolo. Si tratta di aspetti squisitamente antropologici e sociologici e che per questa loro caratteristica sono stati affrontati molto raramente nel mondo dell’energia. Per affrontarli è necessario prendere in prestito alcune dinamiche proprie di un altro tipo di prosumer: quello attivo sul web. In questo campo l’asimmetria informativa tra i media e gli utenti è molto diminuita, se non addirittura azzerata quando entrano in gioco “aggregatori informativi” come i social network. All’interno dei social network, infatti, trovano posto dinamiche di produzione, modifica e consumo dell’informazione, mentre negli aggregatori energetici ci sono produzione, accumulo e consumo d’energia ed entrambi i modelli possiedono dinamiche sociali simili.

La presenza delle persone in queste dinamiche, per esempio, è legata al concetto d’autonomia sia energetica sia informativa, mentre quello che prima era solo un consumatore, oggi diventando un prosumer, assurge a un ruolo attivo. E che dire della convergenza d’interesse? Il prosumer informativo si aggrega a seconda di interessi specifici, come per esempio la mobilità o la cucina. Quello energetico trova il proprio punto d’aggregazione, per esempio, nelle questioni etiche e/o ambientali. O anche più semplicemente nel risparmio. Si tratta, come abbiamo detto, di aspetti comportamentali che sarà fondamentale affrontare nell’immediato futuro perché da queste analisi potrebbero dipendere le sorti di fenomeni quali le comunità energetiche, le rinnovabili sul territorio, per non parlare della lotta ai cambiamenti climatici.

Sergio Ferraris
giornalista scientifico, caporedattore L’Ecofuturo Magazine 

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