Inquinamento indoor e pittura assorbente: Airlite la vernice che purifica l’aria

Quando si parla di inquinamento atmosferico ci viene subito in mente uno scenario di nuvole di fumo, polveri e smog che coprono la città. Ma sono importanti anche i livelli di inquinamento negli ambienti interni che sono più insidiosi perchè invisibili (e non monitorati) e che comportano comunque danni alla salute di varia natura.

La modifica, avviata dagli anni ’70, di alcune pratiche di costruzione che hanno privilegiato i sistemi di isolamento termico ha via via peggiorato la qualità dell’aria interna. La diminuzione della ventilazione infatti aumenta la concentrazione degli inquinanti indoor e ha dato origine ad una serie di patologie fisiche, più o meno gravi. Tra queste anche la riduzione delle capacità cognitive per chi ci vive o lavora.

La progettazione che segue criteri di sostenibilità e i sistemi di classificazione del green building ha origine in gran parte come risposta ai problemi sanitari provocati da una scarsa qualità dell’aria interna.
Questi sistemi valutano infatti l’efficienza energetica e l’impronta ambientale, ma anche la ventilazione, la filtrazione, le emissioni nocive dei materiali edili, gli inquinanti interni, le condizioni termiche e di illuminazione.Gli edifici verdi rilevano minori concentrazioni di particelle, biossido di azoto, composti organici volatili (VOC) e allergeni rispetto alle strutture convenzionali.
I benefici degli edifici verdi non sono trascurabili. Tra le varie implicazioni sulla salute e sul benessere, alcuni studi hanno dimostrato una migliore qualità del sonno, migliori funzioni cognitive e di produttività, sia nelle abitazioni sia negli uffici e scuole.
In uno di questi, effettuato da un team di ricercatori dell’Università di Harvard, SUNY e Syracuse, sono stati simulati tre ambienti presso il laboratorio di Qualità Ambientale Interna di Willis H. Carrier: low-VOC (Green), high-VOC (Tradizionale) e higher ventilation low-VOC (Green +). L’esperimento è stato svolto per quantificare l’impatto dell’ambiente interno sulla funzioni cognitive.
Ventiquattro professionisti sono stati reclutati dopo essere stati sottoposti a uno screening medico. Sono stati controllati tre parametri di prova: ventilazione, CO2 e VOC.
In media, i punteggi cognitivi sono risultati del 61% più alti quando i professionisti hanno lavorato in spazi verdi e 101% più alti negli spazi Green + rispetto a quelli convenzionali.

Sicuramente il primo passo per ridurre l’inquinamento indoor è migliorare i sistemi di ventilazione e filtrazione, ma poi un’altra scelta importante riguarda anche cosa mettiamo sulle pareti: intonaco, vernici, carte da parati.
Optare per un composto a base di calce naturale (anziché cemento) è una buona base di partenza. Inserire una parete sgargiante o lucida può comportare senza dubbio un aumento della presenza di inquinanti, per cui sicuramente meglio le tinte tenui.
Parlando di prodotti, bisogna dire che ce ne sono molti e che quelli citati ne costituiscono solo una parte; per esempio Naturalia Bau (certificato Biosafe) propone intonaci a base calce e argilla, di facile applicazione e che non rilasciano sostanze chimiche e nocive. Ma anche grandi player (dalla Rofix alla Mapei) investono sulla riduzione di sostanze tossiche.
Marchi come Durga, Spring Color, Thermovital, Primat o Solas propongono vernici e biopitture a basse emissioni.

Ed infine Airlite che commercializza addirittura una vernice in grado di “mangiare” letteralmente lo sporco nell’aria, all’aperto o all’interno di un edificio, depurandola dall’88% dell’inquinamento.

Ma cos’è Airlite? Come nasce? Come agisce e quali sono i suoi benefici?

Vediamo di approfondire un prodotto che possiede molteplici linee di azione, perchè stando ai risultati Airlite ha effetto sia sugli inquinanti che fanno male alla salute, sia su quelli che causano l’effetto serra: in particolare elimina i pericolosi gas, gli ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOx). La riduzione dell’inquinante NO2, per esempio,  è di oltre l’80% in laboratorio e del 50% in ambiente reale.

L’Airlite è una vernice in polvere che, aggiungendo una soluzione liquida che contiene biossido di titanio, è in grado di attivarsi a contatto con la luce, sia naturale sia artificiale, riuscendo a trasformare gli agenti inquinanti in molecole di sale. Questa tecnologia innovativa nasce nel 2013 dalla start up Advanced Materials che oggi è un’azienda presente in tre continenti diversi. Nel 2000 uno dei soci fondatori inizia a a studiare le proprietà dei materiali fotosensibili che si attivano con la luce e senza mai scoraggiarsi, dopo molti anni e continui esperimenti sviluppa una nuova tecnologia al 100% naturale che si applica come una pittura; deposita quindi i brevetti e sviluppa le applicazioni della sua scoperta.

Cosa riesce a fare Airlite?

  • neutralizzare gli odori,
  • eliminare il 99,9% dei batteri,
  • eliminare e prevenire le muffe,
  • respingere la polvere e lo sporco,
  • ridurre l’inquinamento fino all‘88,8%
  • aiutare a ridurre i consumi energetici.

Per capire quanto questa pittura riesca a contrastare l’impatto ambientale, basti pensare che dipingere una superficie di 100 m2 con Airlite riduce l’inquinamento dell’aria al pari di un’area di 100 m2 coperta da alberi ad alto fusto: lo stesso effetto di un bosco.

Ma tra i benefici di Airlite c’è anche il fatto di eliminare il 99,9% di batteri e virus, si è dimostrata efficace sia su quei batteri resistenti agli antibiotici, come lo Staphylococcus Aureus, sia su altri batteri pericolosi per la salute umana come l’Escherechia Coli, peritonite, meningite e molti altri,  creando ambienti più sani e sicuri ed evitando inoltre la formazione di possibili allergie, pruriti, mal di testa, tosse, asma e altri disturbi delle vie respiratorie.
Questo permette di ridurre in modo significativo la carica batterica totale in ogni ambiente, rendendo possibile una elevata salubrità ambientale, unita a un maggiore benessere e confort abitativo. Una soluzione particolarmente indicata per ambienti, come quelli ospedalieri, che necessitano di essere sterili.

Altra caratteristica della vernice mangia smog è quella di impedire allo sporco di depositarsi sulle pareti. Come? L’azione di Airlite, da una parte decompone le sostanze oleose depositate sulla superficie, impedendo alle polveri e alla sabbia di aderire alla parete. Dall’altra, crea un sottile strato superficiale di acqua (grazie a una proprietà chiamata idrofilia), che impedisce alle polveri e alle altre particelle di sedimentare sulla superficie, facendole rimbalzare via. In poche parole l’innovazione smog e pittura assorbente crea un invisibile film protettivo che impedisce allo sporco e alla polvere presenti nell’aria di depositarsi sulle superfici.

La vernice può anche essere vista come un ottimo alleato per ridurre i consumi energetici legati al raffrescamento.  Airlite riflette la maggior parte della radiazione solare infrarossa, impedendo il passaggio eccessivo di calore. Questo si traduce in ambienti molto più freschi nella stagione estiva con un risparmio di energia elettrica per il condizionamento dell’aria stimato tra il 15 e il 50%.

Per citare alcune applicazioni in grandi ambienti, ad oggi, Airlite è stata utilizzata per dipingere il complesso “Office of the Future” a Dubai, il “Davines Village” a Vicenza, la “Halcyon London International School” a Londra, la “Triennale” di Milano e “Garage Italia Customs” in Piazzale Accursio.

Fonti:

AIRLITE, la pittura che purifica l’aria!

Maria Chiara Voci, Il Sole 24 ore

Smog e pittura assorbente: Airlite, la vernice che purifica l’aria

Casaeclima 

Photo by: Kaboompics .com from Pexels

Link articolo originale Peopleforplanet (Elisa Poggiali)

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