Il “Lombrico d’oro 2017″ a Tommaso Fattori

Consegnato il “Lombrico d’oro” a Tommaso Fattori: il premio nazionale per l’ambiente, la salute e per un’agricoltura senza pesticidi è andato al consigliere regionale toscano.

Il Premio nazionale per l’ambiente, la salute e per un’agricoltura biologica e senza pesticidi spiritosamente intitolato “Lombrico d’oro”, in onore delle virtù di questo piccolo animale, è stato consegnato sabato 13 maggio a Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra in Consiglio Regionale della Toscana “perché ha proficuamente lavorato nel Consiglio regionale per l’ eliminazione del glifosate da tutti i suoli pubblici della regione Toscana“.

Dopo le molteplici iniziative consiliari di Sì Toscana a Sinistra, la Regione Toscana si è infatti posta all’avanguardia nella lotta al glifosate bandendolo fin dall’estate del 2015 dalle aree extra-agricole e ora allargando il divieto alla stessa agricoltura. Grazie alla mozione di Sì approvata all’unanimità a marzo 2017, il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta a rimuovere il glifosate da tutti i disciplinari di produzione che lo prevedano; ad escludere dai premi del Programma di Sviluppo Rurale le aziende che ne facciano uso; a sostenere, con politiche attive, approcci agro-ecologici; a intervenire presso il Governo affinché sia applicato il principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente il glifosate”.

Il “Lombrico d’oro“, giunto alla II edizione e promosso dal Coordinamento “Stop Glifosate” e da una vasta galassia di associazioni ambientaliste, dell’economia solidale e dell’agricoltura contadina, nasce per premiare Sindaci e assessori che hanno fatto delle loro città un modello da imitare, in questo senso l’attribuzione del premio ad un consigliere regionale rappresenta un’eccezione. Assieme a Tommaso Fattori i vincitori dell’edizione 2017 sono stati Valter Bonan, assessore del comune di Feltre, per aver promulgato un regolamento di polizia rurale che vieta i prodotti fitosanitari H300 (tossici per l’uomo) su tutto il territorio comunale e Cristian Sedran, sindaco del comune di Muzzana del Turgnano, per aver convertito all’agricoltura biologica i terreni di proprietà del comune. I premi sono stati consegnati dal dottor Lucio Cordioli in rappresentanza dell’Ordine dei Medici di Verona, per sottolineare l’importanza della prevenzione della salute umana, dal dottor Luca Crema Presidente degli Agronomi di Verona e da Antonio Tesini, agricoltore biologico, per mettere in evidenza l’azione positiva sulla fertilità dei suoli e l’importanza di queste professioni nella tutela dell’ambiente.

Il lombrico è indispensabile per l’agricoltura perché riesce a trasformare gli scarti in buon cibo producendo humus, il concime organico che dà leggerezza e ricchezza alla terra, rendendola più fertile, ed è quindi simbolo di un ambiente sano e di un’agricoltura biologica e senza erbicidi e pesticidi. Secondo le parole pronunciate da Fattori nel ritirare il premio “il lombrico simbolizza limpidamente la “circolarità” della natura: gli ecosistemi sono comunità sostenibili, dove non ci sono rifiuti perchè gli scarti di una specie costituiscono alimento per un’altra. Purtroppo invece oggi persino l’agricoltura è stata trasformata da sistema di produzione tipicamente circolare in sistema lineare, dipendente da consistenti input energetici fossili. L’agricoltura chimica, fondata su erbicidi, pesticidi e concimi chimici, inquina l’ambiente, danneggia la salute e dal punto di vista energetico è passiva, dato che assorbe più energia di quanta ne restituisca attraverso gli alimenti”.

Continua Fattori “La nostra vittoriosa battaglia contro il glifosate è un tassello del più generale impegno per la transizione verso un modello di agricoltura biologica e sostenibile, presidio di biodiversità, capace di cura del territorio, in grado di dare lavoro e rilocalizzare le produzioni”. Ha concluso Fattori: “dedico questo premio a tutte le associazioni ambientaliste, di contadini, di economia equa e solidale, ai Gas, a chi fa cooperazione allo sviluppo, ai comitati dell’acqua. Occorre una visione sistemica e costruire stabili alleanze sociali: la lotta per un nuovo modello di agricoltura biologica, quella per l’acqua pubblica, per la strategia rifiuti zero o per servizi pubblici universali sono in realtà il medesimo progetto sotto angolature diverse. Insieme possiamo costruire la società dei beni comuni, che unisce equità, prosperità e tutela dell’ambiente.

Articoli correlati