Ecomondo 2016: presentata la piattaforma nazionale del Biometano

Come avevamo dato conto in sede di presentazione nei giorni scorsi, è stata presentata ieri ad Ecomondo 2016 a Rimini, la nuova piattaforma nazionale del Biometano.  Un evento che ha visto sugli scudi due consorzi in rappresentanza delle due grandi matrici di valorizzazione di residui da valorizzare, due grandi consorzi, impegnati da tempo sul fornte biometano come  CIB (Consorzio Italiano Biogas) in rappresentanza degli operatori che valorizzano la matrice agricola e da CIC (Consorzio Italiano Compostatori), in rappresentanza della componente da valorizzare proveniente da FORSU. Si tratta di un settore che è stato l’argomento portante anche dell’ultima edizione di Ecofuturo 2016, svoltosi a Rimini lo scorso luglio e che vede l’Italia, come paese che di propone con un ruolo da protagonista nella produzione di energia rinnovabile e dove la nuova Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano rappresenta uno strumento fondamentale per connettere a doppio filo industria, trasporti, agricoltura, utilities ed associazioni ambientaliste. Un settore che vede l’Italia collocarsi al secondo posto tra le nazioni a livello europeo e il quarto produttore mondiale dopo Cina, Germania e Stati Uniti per la produzione di biogas con circa 1.555 impianti in esercizio con il 77% di questi alimentato da matrici agricole ed un settore come quello della Forsu dagli enormi potenziali ancora da esplorare. Potenzialmente infatti il nostro Paese potrebbe produrre fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a circa il 12%-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale. Un utilizzo, quello del biometano, sia nell’ambito della mobilità che per applicazioni stazionarie, che permette di liberare il carbonio sequestrato nei giacimenti di combustibili fossili, abbattendo drasticamente le emissioni climalteranti, configurando il biometano come una fonte di energia rinnovabile da sfruttare per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Conferenza COP21 di Parigi per contrastare i cambiamenti climatici, inserito nella definizione degli strumenti normativi in discussione proprio in questi giorni alla COP22 di Marrakech in Marocco. Nella presentazione della nuova piattaforma, a cui ha partecipato anche il nostro Fabio Roggiolani, Vice Presidente Giga e coorganizzatore di Ecofuturo Festival, sono state portate alla attenzione le azioni che la piattaforma nazionale si propone di promuovere come: 

  • rivedere l’intervallo temporale per l’accesso agli incentivi;
  • prevedere entro il 2030 un target annuo minimo di immissione di biometano in rete pari ad almeno il 10% del metano immesso in rete nello stesso periodo;
  • prevedere un sistema di contabilizzazione finalizzato alla valorizzazione della capacità delle imprese agricole e degli impianti di digestione anaerobica e  compostaggio di sequestrare la CO2;
  • istituire un Registro delle Garanzie di Origine del biometano per sviluppare un mercato attivo di scambi, necessario presupposto per fare emergere il legame di valore tra biometano ed emissioni evitate di carbonio;
  • modificare la regolamentazione del mercato dei CIC (certificati di immissione in consumo).

Nel suo intervento, Fabio Roggiolani ha richiamato l’attenzione sulla grande importanza strategica del biometano e del bioGNL (biometano in forma liquefatta), fondamentale per la lotta al simbolo dell’inquinamento atmosferico come le polveri sottili e sui passaggi da fare per convertirlo in relatà con particolare riferimento ai diversi comparti dlela mobilità, sopratutto pesante. Un impegno impostato da tempo con i partner CIB e CIC in seno all’iniziativa “Spolveriamoci”del maggio scorso presso il Senato della Repubblica (vedi post “L’alleanza tra campagna e città: Intervista a Piero Gattoni….a Spolveriamoci“). Un impegno quello della rete di Ecofuturo, concretizzatasi poi nella edizione 2016 con le grandi realtà già presenti nel fronte sia della riconversione dei mezzi pesanti e commerciali diesel che su quello dei nuovi vettori di trasporto basati su biometano e bioGNL già presenti sul mercato. Roggiolani ha poi richiamato l’attenzione sulla necessità di rimuovere gli ostacoli normativi sopratutto nel comparto rifiuti, legati alla possibilità di valorizzazione in biometano di alcune matrici di questi, lanciando anche una campagna di valutazione degli strumenti a partire dalle città di mare, visto che un ambito preminentemente di applicazione per biometano e bioGNL, è proprio la riconversione delle grandi navi, autentiche killer della qualità dell’aria in queste città, riprendendo un partecipato contributo nel corso del Festival “Si può fare” di Mira (Venezia) di alcune settimane fa (vedi post ““No Grandi Navi” ed Ecofuturo uniti per “spolverare” le città di mare“) 

Per la purificazione da biogas a biometano sono presenti in oggi in Italia solo 7 impianti di upgrading (impianti per rimuovere i componenti indesiderati ed eventuali altre impurità e rendere il biometano del tutto assimilabile al gas naturale) a fronte degli oltre 1.500 impianti a biogas presenti. 
Il 31 ottobre 2016 il GSE ha pubblicato una nuova versione delle procedure applicative per il calcolo e il rilascio degli incentivi relativi al biometano immesso nella rete, ma la normativa nazionale al riguardo risulta ancora priva di alcuni irrinunciabili punti di regolamentazione.
Nella presentazione della Piattaforma Tecnologica promossa a ECOMONDO, è emerso forte il segnale che giunge dalle imprese, pronte ad investire ed in grado di fare rete, grazie anche alla grande  opera di CIB e CIC, con grande disponibilità a dialogare con le istituzioni per il superamento di elementi burocratici e di regolamentazione ancora da definire, con l’obiettivo è far partire i nuovi progetti, necessari per esprimere tutto il potenziale verso le attività produttive, la rete del gas e la mobilità.

La Redazione di Ecquologia

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