Ecofuturo 2015 terza giornata: “verso Rifiuti Zero” sulle tracce dell’economia circolare

Giornata davvero intensa, e non poteva essere diversamente, visto il tema così composito, complesso e ricchissimo di ambiti diversi di intervento, come quello dei rifiuti, che vede il nostro paese ancora nelle retrovie a livello UE, nonostante la comprovata presenza delle migliori tecnologie disponibili tutte Made in Italy, che stentano a farsi largo proprio nel nostro vilipeso paese.


La conduzione del ricchissimo palinsesto di contributi da parte di Alessandro Sortino, giornalista televisivo ed oggi direttore creativo della emittente TV2000 ha dato davvero un taglio di grande vivacità ed efficacia agli interventi.

Siamo partiti con la testimonianza di un sindaco come quello di Berlingo, piccolo comune del bresciano appartenente alla rete dei Comuni Virtuosi, che, dopo aver raggiunto ragguardevoli risultati in termini di raccolta differenziata, si trova oggi a fronteggiare una discarica posta proprio ai confini comunali, proprio in prossimità dell’acquedotto comunale.

Molto significativa poi la testimonianza di un grande esperto di buone prassi nell’ambito della gestione integrata dei rifiuti, come Alessio Ciacci, che dopo la sua grande esperienza nel grande laboratorio di Capannori (LU), ci ha raccontato della sua esperienza siciliana di riscatto di una delle città cenerentola italiana nell’ambito della raccolta differenziata come Messina.

Siamo andati avanti con uno dei processi di trattamento di biomasse più dibattuti, come quello della valorizzazione della FORSU (Frazione Urbana Rifiuti Solidi Urbani), con trattamento anaerobico per produzione di biometano, con una soluzione come quella presentata di Innea che ha lavorato con una sequenza di digestione aerobica post-messa rispetto a quella aerobica, con efficacia evidente anche alla riutilizzazione come ammendante del kermet, il prodotto in uscita dal processo, con radicale riduzione degli impatti ed eliminazione delle maleodoranze.

In sequenza è stato il turno della tecnologia di sfangamento, applicabile a aree portuali anche in aree inquinate, sfangamento di bacini interni e fiumi e ripascimento spiagge dei porti ben nota ad Ecofuturo, come quella di DECOMAR, fino ad oggi addirittura osteggiate nelle gare pubbliche, dove negli ultimi decenni sono stati dissipati autentici tesoretti, con numerose indagini della magistratura nei maggiori porti italiani, dopo l’uso improvvido di dragaggi con benne bivalve.

Un tema sul quale di è impegnata fortemente anche la componente parlamentare rappresentata dalla senatrice Laura Puppato e dall’onorevole Stefano Vignaroli, che si impegnati per impostare finalmente le gare pubbliche in questo strategico e vulnerabile ambito ambientale sulle prestazioni attese piuttosto che sulle caratteristiche della impiantistica utilizzata per il dragaggio/bonifica.

La giornata è proseguita con Curti Energia, azienda romagnola di grande rilevanza nei processi industriali, che ha presentato una innovativa tecnologia di pirolisi per trattare i cosiddetti PFU (pneumatici fuori uso), che ha presentato un innovativo sistema di smaltimento continuo di PFU interi con un innovativo processo di pirolisi. Un settore di smaltimento dai grandissimi numeri, anche per l’elevatissimo tasso di motorizzazione del nostro paese.

Nel seguito è stato il turno di un altra tecnologia ben nota ad Ecofuturo e già inserita nel Libro Bianco 2014, come già quella DECOMAR, con il sistema di depurazione Gturbo. Si tratta anche questa volta di un brevetto tutto Made in Italy, di un depuratore ipogeo, dalle grandissime prestazioni in termini di risparmio energetico, di spazio installativo e con una riduzione dei fanghi prodotti anche superiore al 30% rispetto ai depuratori tradizionali, con minimo esigenze di esercizio.

Uno spazio importante è stato tuffarci anche nel recupero di materia, spazio fondamentale per incoraggiare il cittadino a proseguire, rafforzandola, la raccolta differenziata, grazie alla esperienza di Badeko, azienda toscana che insieme ad altre due, sta portando avanti in Italia, la realizzazione di elementi di arredo urbano e da esterno di plastica second life da raccolta differenziata. Un ambito che si propone complementare all’utilizzo del legno ed un autentico metabolizzatore di un modello della gestione dei rifiuti che faticosamente, nel nostro paese di vorrebbe fregiare prima possibile dell’attributo di ciclo integrato dei rifiuti in un settore come la plastica, che è stata protagonista nel mercato e nel packaging degli ultimi 50 anni.

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