Auto elettriche e rumorosità: gli Usa approvano l’obbligo di rumore

L’avvento dell’auto elettrica nella mobilità, con particolare riferimento alle aree urbane, presenta una serie di significative mitigazioni ambientali, a cominciare dai grandissimi benefici sulla qualità dell’aria, un grande impulso alla affermazione di nuove e più diffuse pratiche di car-sharing, per contribuire al decongestionamento delle aree urbane attraverso la riduzione dell’occupazione di suolo ed anche riduzione dell’inquinamento acustico.

Si tratta di un tema di grandissimo impatto proprio per il nostro paese, dove gli italiani risultano tra i più esposti al rumore del traffico in Europa con il 49,4% contro una media europea del 42,9% e con le strade delle nostre città che ne escono assordate con automobili e scooter, clacson, sirene e mezzi pubblici che producono in media 82,2 decibel (dB). Molto significativi al riguardo i picchi registrati in città come Palermo, Firenze, Torino, Milano, Roma, Bologna e Napoli, che superano anche la soglia di guardia degli 85 dB, avvicinandosi pericolosamente al limite dei 90 dB, indicato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come soglia critica per evitare danni all’apparato uditivo. Un impatto che ha riflessi sul nervosismo nelle persone più esposte al rumore del traffico (+7% rispetto ai meno esposti), sui disturbi del sonno (+4%), su emicranie e mal di testa (+6%), oltre a mettere a rischio, nel tempo, la funzione uditiva (+11%).

E’ proprio su quest’ultimo aspetto però, che a fronte della bella avanzata della mobilità elettrica, grande mitigatrice di questa grande matrice d’impatto, c’è ci affronta il tema dell’”eccesso di silenziosità” dei veicoli elettrici, specialmente in specifici contesti di guida.
Negli USA infatti, dal settembre 2019 tutte le auto elettriche dovranno emettere un rumore a velocità inferiori ai 30 km/h e dove, proprio in questi giorni, è stato approvato in questi giorni il Quiet Car safety standard, un nuovo regolamento per rendere le auto elettriche meno silenziose. Questo è quanto stabilito dalla NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), l’agenzia governativa statunitense che si occupa di valutare la sicurezza dei veicoli stradali (link nota NHTSA “‘Quiet Car’ safety standard to protect pedestrians sito NHTSA“).

Un tema, quello della silenziosità delle auto elettriche, che presenta aspetti ambivalenti, con i quali i quadri regolatori di Stati Uniti ed Europa devono fare i conti, dal momento che a fronte del contributo fornito alla diminuzione dell’inquinamento acustico da parte della mobilità elettrica, fa da contraltare l’incremento dei rischi connessi alla sicurezza di ciclisti e pedoni, con particolare riferimenti a quelli non vedenti ed altri automobilisti.
Il nuovo regolamento prevede che al di sopra dei 30 km/h non vi sarà questo obbligo, dal momento che il rumore prodotto dagli pneumatici e dall’aria è sufficiente per allertare i pedoni.
Per il momento l’ente governativo non ha specificato la tipologia del rumore ma ha fissato nella velocità di 18,6 miglia all’ora (equivalente ai nostri 30 km/h) la soglia sotto la quale dovrà attivarsi automaticamente il rumore di sicurezza. Per l’attuazione le case automobilistiche avranno meno di tre anni per mettersi in regola, anche se in alcuni modelli, come per esempio la Kia Soul Ev e la Nissan Leaf, il cicalino di sicurezza è già presente. Molto importante anche la stima degli infortuni evitati da parte della NHTSA, che l’obbligo di rumore dei veicoli elettrici potrà determinare, stimandolo in 2400 infortuni all’anno.

Sauro Secci

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