Aree Protette ed infrazione UE: Il Ministro Costa designa 92 nuove zone speciali di protezione

Dopo l’apertura del 2015 di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia da parte della Commissione Europea, per la quale stiamo ancora pagando le sanzioni, sono state sbloccate dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa il 60% delle ZSC in lista di attesa.

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Il Ministro Costa ha infatti designato 92 nuove ZSC (Zone speciali di conservazione), chiedendo alla Regione Campania di fornire la necessaria intesa formale per la designazione di 104 nuove ZSC.

In particolare le Zone Speciali di Conservazione designate in questi mesi dal Ministero dell’Ambiente avrebbero dovuto essere designate ben sette anni, prima che la Commissione Europea aprisse nel 2015 la procedura d’infrazione che stiamo ancora salatamente pagando.

Nello specifico le 92 ZSC designate in questi giorni dal ministro Costa sono:

  • Basilicata: 1 ZSC lago di Rendina;
  • Puglia: 24 ZSC, tra le quali leisole Tremiti (area marina protetta), la Foresta Umbra (collocata all’interno del parco nazionale del Gargano), aree umide di grande rilevanza per la biodiversità come le zone umide della Capitanata e diverse paludi e laghi costieri;
  • Molise: 25 ZCS, tra le quali importanti zone calanchive e le foci dei fiumi Trigno e Biferno;
  • Abruzzo: 42 ZSC, tra le quali il lago di Scanno e il monte Genzana nel parco nazionale d’Abruzzo, habitat di grane importanza per la biodiversità come boschi ripariali, doline, gole, calanchi, parchi regionali come i Monti Simbruini, il monte Sirente e Velino, le sorgenti del fiume Pescara. Tra le ZSC abruzzesi individuate numerose quelle frequentate dall’orso marsicano e dal gatto selvatico.

Un ruolo fondamentale quello delle Zone Speciali di Conservazione, introdotte nel 1992 dalla Direttiva Habitat, avendo come obiettivo la conservazione di habitat naturali o semi-naturali d’interesse comunitario, che si caratterizzano per la loro rarità o per il loro ruolo ecologico primordiale e per il ruolo di protezione delle specie di fauna e flora di interesse comunitario, per rarità, valore simbolico o il ruolo essenziale che hanno nell’ecosistema. Una iniziativa importante orientata a colmare una lunga latenza del nostro paese che auspichiamo possa costituire un cambio di passo ed un riscatto per un Ministero nel tempo progressivamente sminuito come quello dell’Ambiente. 

Per approfondire il tema (Sito ISPRA – Direttiva Habitat)

Sauro Secci

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