Acqua Pubblica: presentata in Toscana una legge per ripubblicizzare il servizio idrico

Depositata in Regione Toscana un’interessante proposta di legge per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato regionale. Ne abbiamo discusso con il proponente, il Consigliere regionale Tommaso Fattori, uno dei promotori del vittorioso referendum del 2011 e fra i fondatori del Forum italiano dei movimenti per l’acqua.

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Oggi Tommaso Fattori è capogruppo di Sì Toscana a Sinistra e ci spiega: “Il cuore del testo che ho presentato in questi giorni è il medesimo dell’ultima legge del Forum, quella che avanzammo in Lazio. Una legge che fu sostenuta dalle firme di 40mila cittadini, oltre che da tanti enti locali, e che nel 2014 il consiglio regionale del Lazio ha approvato. Non chiediamo quindi nulla d’impossibile, solo la transizione verso un modello di gestione pubblica e partecipativa dell’acqua che tenga fuori i profitti e restituisca il controllo e il governo del bene alle comunità locali e ai Comuni”.

Dopo una ventina d’anni, continua Fattori, è evidente il fallimento del modello privatistico di gestione dell’acqua in Toscana per mezzo di società di capitali: le tariffe sono le più care d’Italia, gli investimenti sono ampiamente sotto il necessario e sempre inferiori rispetto a quanto programmato nei piani di ambito, ossia a quanto pagato dalle tariffe dei cittadini. Le perdite di rete sono enormi, persino aumentate negli ultimi 5 anni, per non dire dei chilometri di tubature in amianto da sostituire quanto prima. Allo stesso tempo, beffa delle beffe, le società dell’acqua toscane fanno circa 70 milioni di profitti l’anno, in larga parte distribuiti sotto forma di utili agli azionisti”.

Analizzando la proposta di legge si segnala l’istituzione di due fondi per facilitare la ripubblicizzazione delle attuali gestioni e l’affidamento del servizio ad enti di diritto pubblico. Allo stesso tempo ogni bacino dovrà dotarsi di un bilancio idrico che assicuri l’equilibrio tra prelievi e capacità naturale di ricostituzione del patrimonio idrico, al fine, secondo Fattori, “di preservare, anche per le future generazioni, un bene comune ormai in pericolo a causa dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici, dei prelievi eccessivi”.

La proposta ha poi una seconda parte nella quale sono smantellati sia l’ATO unico regionale sia l’Autorità Idrica Toscana a favore di un modello decentrato, articolato in una pluralità di ambiti territoriali ottimali coincidenti con i bacini idrografici. Ciascun ambito governato da un’autorità di bacino di cui fanno parte gli enti locali del territorio e in cui sono previste forme di partecipazione dei lavoratori del servizio e delle comunità locali, a partire dai comitati dell’acqua e dalle associazioni ambientaliste. Nelle parole del Consigliere: “una forma localizzata di governo, indirizzo e gestione del servizio idrico, legata ai bacini idrici, agli enti locali, ai territori e ai loro abitanti”.

Infine la legge propone di garantire 50 litri gratuiti al giorno a persona, in ottemperanza all’importante risoluzione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite del 2010 sul diritto di ogni persona di poter fruire del minimo vitale giornaliero in maniera gratuita, e prevede un fondo di solidarietà internazionale destinato a progetti cooperativi.

Un testo molto articolato quindi che la redazione di Ecquologia seguirà nel suo iter e nel dibattito consiliare e pubblico.

Link al al testo della Proposta di Legge

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