“Energia positiva”: le comunità energetiche e la gestione condivisa dell’energia si fanno strada

La mutualità e la gestione condivisa di beni, è sicuramente stata, nel nostro Paese, uno dei cardini sui quali la società italiana ha basato la propria positiva “resilienza”, per far fronte a momenti di crisi, indotti da eventi bellici o gravi recessioni.

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In questo tempo, in cui tali valori, passati in secondo piano per troppi anni, in nome di profitti facili ed individualismi che hanno tentato di subordinare il concetto di comunità, le energie rinnovabili, anche per le loro forti connotazioni etiche e di territorialità (intrinsecamente a “filiera corta”, possono fornire interessanti chiavi di lettura, affinché contribuiscano, oltre che nella forma anche nella sostanza, a quel processo di democratizzazione dell’energia che gli viene attribuito in questa transizione di modello energetico, con la nascita delle cosidette “Comunità Energetiche”, dove comunità di cittadini si sono consociati come microinvestitori.

Si tratta di un fenomeno nato in Germania, e che a trovato una buona diffusione anche in Belgio, Francia e Spagna e che in Italia stenta ancora ad esprimere le sue grandi potenzialità. Un autentico fenomeno, il caso tedesco, che vedeva, già nell’oramai remoto 2006, preistoria per le rinnovabili, 2 pionieristiche cooperative energetiche, divenute ben 111 a fine 2011, dato che le porterebbe a 500 se consideriamo anche quelle piccolissime, nate solo per la realizzazione di impianti fotovoltaici anche di pochi kW. Impianto a biomasse, centrali fotovoltaiche, piccole centrali eoliche vedono così la propria realizzazione da parte di cittadini che si consociano per evitare costi iniziali altrimenti non sostenibili per il singolo.

Decisamente interessante, nell’ancora evolutivo contesto nazionale, l’esperienza di “Energia Positiva”, una innovativa start-up innovativa, consociata in forma di cooperativa, creata a fine ottobre 2015 e che, in poco più di un anno di lavoro, è riuscita a raccogliere, senza il supporto di alcuna entità, incubatori, capital venture, sponsor ecc.., circa mezzo milione di Euro, che la stessa ha provveduto ad investire per la creazione del proprio portafoglio impianti rinnovabili e dei propri soci.

In sostanza, il servizio offerto da “Energia Positiva” al proprio pubblico è relativamente semplice. La cooperativa ricerca ed acquista sul territorio italiano diversi impianti di produzione di energia rinnovabile (fotovoltaica, eolica, idroelettrica) di piccole – medie dimensioni, di taglia tra i 20 e i 200 kWp. Attraverso una piattaforma informatica sviluppata ad hoc, è possibile la parcellizzazione di questi impianti in quote, per dare la possibilità ai propri associati di creare in totale autonomia il loro “impianto rinnovabile virtuale”, semplicemente scegliendo e sottoscrivendo le quote (porzioni) degli impianti che preferiscono, disponibili in quel momento sul portale stesso.

Schema del modello di funzionamento di “Energia Positiva”

Trattandosi di impianti incentivati, il socio avrà diritto a ricevere un “rendimento” dal suo “impianto virtuale” che sarà funzione della tipologia e del numero di quote selezionate. Questo verrà scontato all’associato direttamente dalla sua utenza energetica, che passerà in favore del socio-fornitore, individuato in DOLOMITI ENERGIA.

La cooperativa provvederà non solo a gestire ma anche ad anticipare le bollette del socio per tutti gli anni di sua permanenza all’interno dell’iniziativa. Con cadenza annuale poi, l’associato avrà chiaramente l’obbligo di conguagliare, nel caso in cui la cooperativa avesse anticipato di più per le sue bollette rispetto al rendimento da lui “maturato” grazie al suo impianto virtuale, o, in caso contrario, sarà la cooperativa a conguagliare in favore del socio stesso.

Obiettivo di Energia Positiva è, ovviamente, quello della creazione di una nuova “community energetica” , più consapevole del proprio ruolo verso un futuro veramente sostenibile, capace non solo di autoprodursi la propria energia ma anche di ridurre le proprie spese energetiche semplicemente condividendo la proprietà e la produzione degli impianti rinnovabili della cooperativa.

Per approfondire meglio i principi e le modalità di funzionamento di “Energia Positiva”:

 Sauro Secci

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