Piano Nazionale integrato Energia e Clima: il testo definitivo

I Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno inviato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano Nazionale integrato Energia e Clima. Il PNIEC conferma gli obiettivi raggiunti nella prima proposta trasmessa a giugno 2023.

Allegato: PNIEC_2024_revfin_01072024.pdf

Punti salienti del PNIEC

  • Luci e Ombre delle Proiezioni Energetiche a Lungo Termine. La pianificazione a lungo termine è essenziale per la sicurezza energetica del nostro Paese. Tuttavia, è altrettanto cruciale non ignorare le sfide che dobbiamo affrontare oggi. Oltre alle ambiziose proiezioni per il 2050, dobbiamo affrontare il ritardo nello sviluppo delle rinnovabili e un mix energetico ancora troppo dipendente da petrolio, gas e carbone.
  • Criticità e Incertezze del Nucleare. Le dichiarazioni del Ministro sollevano molte domande. I costi delle nuove tecnologie nucleari non sono ancora definiti e ci sono importanti questioni irrisolte, come la gestione delle scorie e l’accettazione del nucleare sul territorio. Inoltre, l’attuale quadro normativo non consente lo sviluppo del nucleare tradizionale, e i tempi per la realizzazione delle nuove tecnologie sono incerti. La previsione di un contributo nucleare “fino al 22%” è vaga e lascia molte incertezze. Su questo punto vedi la lettera aperta dell’associazione “Energia per l’Italia”: Il nucleare in Italia non è la soluzione
  • Focus sulle Rinnovabili: La Vera Priorità. Guardando al futuro, non possiamo trascurare le necessità del presente. I Paesi che investiranno nelle rinnovabili oggi avranno un mix energetico meno dipendente dalle fonti fossili e dalle crisi geopolitiche, con minori emissioni e costi più bassi. L’Italia deve accelerare nello sviluppo delle rinnovabili per raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030.

Il comunicato del MASE

Nell’aggiornamento del Piano è stato seguito un approccio realistico e tecnologicamente neutro, che prevede una forte accelerazione su alcuni settori. Oltre alle fonti rinnovabili elettriche, si punta su: produzione di combustibili rinnovabili come il biometano e l’idrogeno insieme all’utilizzo di biocarburanti che già nel breve termine possono contribuire alla decarbonizzazione del parco auto esistente, diffusione di auto elettriche, riduzione della mobilità privata, cattura e stoccaggio di CO2, ristrutturazioni edilizie ed elettrificazione dei consumi finali, in particolare attraverso un crescente peso nel mix termico rinnovabile delle pompe di calore.

L’area con performance più alte è quella delle FER, dove è ribadito che l’Italia dovrà raggiungere al 2030 una potenza da fonte rinnovabile di 131 Gigawatt. Si prevede che quasi ottanta (79.2) di questi deriveranno dal solare, 28.1 dall’eolico, 19.4 dall’idrico, 3.2 dalle bioenergie e 1 Gigawatt da fonte geotermica (quota quest’ultima che potrebbe anche aumentare al raggiungimento di un adeguato livello di maturità di alcune iniziative progettuali in via di sviluppo).

In ambito efficienza energetica, grazie alle misure previste, si registra una importante riduzione dei consumi di energia primaria e finale, ma per il raggiungimento degli obiettivi, innalzati in considerazione dello scenario di crescita del prodotto interno lordo, bisognerà continuare a lavorare. È traguardato invece l’obiettivo relativo ai risparmi annui cumulati nei consumi finali tramite regimi obbligatori di efficienza.

Per quanto riguarda le emissioni e gli assorbimenti di gas serra, l’Italia prevede di superare l’obiettivo del “FitFor55” riguardante gli impianti industriali vincolati dalla normativa ETS, arrivando al -66% rispetto ai livelli del 2005 (obbiettivo UE, -62%).

Anche nei settori “non-ETS” (civile, trasporti e agricoltura) si registra un sostanziale miglioramento degli indicatori emissivi e per raggiungere i target europei ad oggi ancora troppo sfidanti sarà necessario profondere ulteriori energie.

Sul fronte della sicurezza energetica, si registra una netta riduzione della dipendenza da altri Paesi favorita dalle azioni di diversificazione dell’approvvigionamento e dall’avvenuta pianificazione di nuove infrastrutture e interconnessioni.

Per quanto riguarda la dimensione del Mercato interno dell’energia, si prevede di potenziare le interconnessioni elettriche e il market coupling con gli altri Stati membri, nonché sviluppare nuove connessioni per il trasporto di gas rinnovabili, rafforzando il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo e corridoio di approvvigionamento delle rinnovabili dell’area mediterranea.

Inoltre, il PNIEC dà priorità agli obbiettivi nazionali di Ricerca, Sviluppo e Innovazione al fine di accelerare l’introduzione sul mercato di quelle tecnologie necessarie a centrare i target definiti dal Green Deal nonché rafforzare la competitività dell’industria nazionale.

Il PNIEC prevede infine, per la prima volta, una specifica sezione dedicata ai lavori della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, che ha sviluppato delle ipotesi di scenario in cui si dimostra da un punto di vista tecnico-scientifico la convenienza energetica ed economica di avere una quota di produzione nucleare, in sinergia e a supporto delle rinnovabili e delle altre forme di produzione di energia a basse emissioni.

Secondo le ipotesi di scenario sviluppate, il nucleare da fissione, e nel lungo termine da fusione, potrebbero fornire al 2050 circa l’11% dell’energia elettrica totale richiesta – con una possibile proiezione verso il 22%.

Per elaborare il Piano, il MASE ha lavorato in stretto confronto con le altre amministrazioni competenti, coinvolgendo MEF, MIT, MIMIT, MUR e MASAF. Ci si è avvalsi del supporto tecnico di ENEA, di GSE, di RSE per la simulazione degli scenari energetici e di ISPRA per quelli emissivi, mentre hanno collaborato Politecnico di Torino e di Milano per la parte di ricerca e innovazione. Una nuova consultazione nel 2024, dopo quella già svolta nell’anno precedente, ha coinvolto 133 soggetti tra imprese, istituzioni, associazioni e singoli cittadini.

fonte: Clima – Energia: l’Italia ha inviato il PNIEC a Bruxelles | Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica: LINK

https://ecquologia.com/ue-sancito-il-diritto-alla-condivisione-dellenergia/

Redazione

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