La Terra ha superato i 2°C di riscaldamento il 17 novembre

È possibile che in questo 2023 sia stato stabilito un altro record climatico. Secondo una stima preliminare, il 17 novembre la temperatura media globale della superficie ha superato per la prima volta di oltre 2°C i livelli preindustriali.

“La nostra stima più attendibile è che questo sia stato il primo giorno in cui la temperatura globale ha superato di oltre 2°C i livelli del 1850-1900 (o pre-industriali), con 2,06°C”, ha twittato Sam Burgess del Copernicus Climate Change Service. Il dato è provvisorio, ha precisato.

Sebbene il superamento di questa pietra miliare in un solo giorno dimostri la rapidità con cui il pianeta si sta riscaldando a causa dell’aumento dei livelli di gas serra, non significa che il limite di riscaldamento di 2°C sia stato superato.

“Speriamo che si riveli un evento temporaneo, ma è un segnale preoccupante“, ha twittato Zeke Hausfather di Berkeley Earth.

Nel frattempo il 18 novembre, la concentrazione di  CO2, registrata dalla stazione metereologica di a Mauna Loa, ha toccato e superato le 422 ppm. Un aumento straordinario di 4,81 ppm rispetto alla stessa data del 2022.

L’Accordo di Parigi ha stabilito l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale a “ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali”. E di proseguire quindi gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Il documento non ha definito chiaramente cosa si intenda per limitare il riscaldamento a 1,5°C o 2°C al di sopra del periodo preindustriale. In genere gli scienziati del clima ritengono che ciò avvenga quando la media a lungo termine supera 1,5°C o 2°C rispetto alla fine del XIX secolo. La natura delle medie implica che non sarà chiaro quando il mondo supererà questi limiti se non dopo diversi anni.

Anche la definizione di preindustriale è importante. Secondo Michael Mann dell’Università della Pennsylvania, il riscaldamento causato dall’uomo è iniziato già a metà del XVIII secolo e aveva già aumentato le temperature di 0,3°C prima della fine del XIX secolo.

Il 2023 è stato finora l’anno più caldo della storia. Numerosi record di temperatura massima infranti in tutto il mondo e un clima ancora più estremo. Potrebbe essere il primo anno con una temperatura media superiore di oltre 1,5°C rispetto all’epoca preindustriale.

Il 2024 potrebbe essere ancora più caldo. In parte perché è entrato in funzione il fenomeno climatico periodico El Niño, che trasferisce più calore oceanico nell’atmosfera.

Tuttavia, secondo l’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), la media globale a lungo termine non dovrebbe superare gli 1,5°C fino ai primi anni del 2030.

Per evitarlo sarebbe necessario limitare le emissioni future a meno di 220 gigatonnellate di anidride carbonica. Un obiettivo quasi impossibile visto che le emissioni globali annue si aggirano intorno alle 40 gigatonnellate e sono ancora in aumento.

Secondo l’IPCC, il mondo è attualmente in procinto di superare i 2°C di riscaldamento tra il 2040 e il 2050.

Secondo Hausfather, il riscaldamento globale sembra accelerare, ma è ancora in linea con le proiezioni dei modelli climatici globali.

Per approfondire: 2023 on track to become the warmest year after record October | Copernicus

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Redazione

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