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Via libera al primo parco eolico offshore in Sicilia

7 Seas Med sta sviluppando il primo parco eolico galleggiante offshore di dimensione commerciale nel Mediterraneo. Previsto nel Canale di Sicilia, a circa 35 km dalla costa di Marsala, avrà una potenza di 250 MW.

Questa iniziativa è una partnership tra GreenIT, la joint venture italiana per le energie rinnovabili tra Plenitude (Eni) e CDP Equity (Gruppo CDP), e Copenhagen Infrastructure Partners (CIP).

Lo scorso 21 marzo, il progetto 7 Seas Med ha ricevuto il decreto di compatibilità ambientale (decreto VIA). Link per approfondire il progetto e l’iter

La recente approvazione ministeriale rappresenta un importante traguardo per 7Seas Med, che ora dovrà procedere con l’istanza di autorizzazione unica presso il Ministero dell’Ambiente. Nonostante il decreto raccolga tutte le valutazioni e le autorizzazioni ambientali, inclusa la Via positiva, è necessario ottenere ulteriori autorizzazioni per la realizzazione dell’impianto.

Tuttavia, l’approvazione della valutazione d’impatto ambientale positiva consentirà a 7 Seas Med di partecipare alle aste previste dal decreto Fer 2, che offrono incentivi all’eolico offshore. Maggiori informazioni saranno presto disponibili online sul sito di 7Seas Med

Il consorzio di investitori di 7Seas Med ha in programma di estendere il proprio ambito anche alle acque del Lazio e della Sardegna, con progetti che potrebbero raggiungere una capacità totale di circa 3 GW.

Il commento del presidente dell’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, Fulvio Mamone Capria.

“La notizia dell’esito positivo della procedura di VIA (PNIEC-PNRR) inerente al progetto di un impianto eolico offshore, composto da n. 21 aerogeneratori da 12 MW ciascuno, e dalle relative opere di connessione alla RTN, per una potenza complessiva pari a 250 MW, rafforza il percorso strategico che mira a rendere l’Italia un paese centrale nel Mediterraneo per potenzialità di sviluppo di questa nuova filiera delle rinnovabili dal mare”.

“Il via libera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero della Cultura al progetto è un bel segnale per tutti gli sviluppatori che stanno investendo ingenti risorse in monitoraggi e studi ambientali, per legare lo sviluppo di energia rinnovabile alla tutela dei fondali e alla mitigazione dei possibili impatti. Adesso occorrerà accelerare i tempi di uscita del bando per l’individuazione delle migliori aree portuali dove poter creare gli hub per l’assemblaggio dei floaters galleggianti e il posizionamento delle turbine, per avviare la grande infrastruttura nazionale al servizio dell’eolico offshore nel Mediterraneo, che offrirà una crescita economica e occupazionale straordinaria. Ci auguriamo che a breve venga pubblicato il decreto sul Fer2 per gli incentivi al settore, attesi ormai da molti anni».

“C’è grande attenzione a questo settore in Italia e Aero, con i suoi 16 soci che rappresentano le principali aziende di sviluppo dell’eolico offshore, con un potenziale di oltre 40 Gigawatt di progetti presentati al Mase, e altre 16 società della prima supply chain italiana dedicata, si proiettano a guidare la crescita esponenziale delle rinnovabili dal mare con l’obiettivo di raggiungere un potenziale di almeno 8 Gigawatt al 2030 e proseguire al 2050 contribuendo alla strategia net zero”.

Leggi anche Il Parco Eolico offshore di Civitavecchia si farà

Foto articolo di Pete Godfrey su Unsplash

Redazione

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