L’albergo che cattura CO2. Un progetto di Tecnocanapa

L’albergo che cattura CO2 è uno degli ultimi progetti di Tecnocanapa per la decarbonizzazione. Articolo di Elena Pagliai.

Nel cuore di Livigno, sulle maestose vette alpine a un’altitudine di 1.800 metri, sorge un’opera architettonica che unisce l’eleganza dell’ospitalità di lusso all’innovazione ecosostenibile: il Mo.he Boutique Hotel. Questa struttura rivoluzionaria è il risultato della visione dell’imprenditore Gianluigi Martinelli, già noto nel settore della gioielleria, il quale ha abbracciato un nuovo percorso nell’ambito dell’edilizia sostenibile. Il fulcro di questa costruzione è l’impiego di materiali all’avanguardia, in particolare un blocco ambiente realizzato con canapa e calce dello spessore di 40 centimetri.

Il Mo.he Boutique Hotel è il primo hotel di queste dimensioni dove è stato utilizzato il blocco in calce canapa. Questo blocco, composto esclusivamente da cannapulo, la parte legnosa dello stelo di canapa, calce aerea dolomitica, acqua e probiotici, costituisce l’intera muratura perimetrale dell’edificio. Una miscela brevettata da Tecnocanapa Senini nel 2015 che al suo interno ha un particolare contenuto, quello dei probiotici. Questi microorganismi effettivi velocizzano la carbonatazione della calce e permettono alla calce aerea, che indurirebbe dopo aver perso acqua per evaporazione e aver acquisito la CO2 in atmosfera, di ottenere la CO2 internamente al processo. La chimica naturale dei probiotici li rende in grado di catturare la CO2 dalla canapa e l’ossigeno dall’acqua, velocizzando asciugatura e indurimento del materiale. Ciò che rende questa soluzione così eccezionale è la sua capacità di garantire un ambiente ad altissima efficienza energetica

Le temperature invernali, a 1800 metri, durante la notte possono facilmente scendere al di sotto dei 20 °C. Tuttavia, grazie a questo materiale privo di componenti chimici o cappotti isolanti, il Mo.he Boutique Hotel conserva un comfort incredibile all’interno, regolando l’umidità e mantenendo una temperatura ottimale senza sforzi eccessivi da parte dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento. Il biocomposito funziona come un polmone igrometrico che assorbe umidità quando sale e la rilascia quando scende, mantenendola al 50% e garantendo un elevato comfort abitativo e completa salubrità grazie alla mancanza di elementi chimici al suo interno. 

Impatto sostenibile

L’aspetto più sorprendente di questa innovativa struttura è il suo impatto ambientale positivo. Grazie alla EPD, la certificazione ambientale di prodotto che Tecnocanapa ha ottenuto nel 2022, si può quantificare la quantità di CO2 che il prodotto riesce a sottrarre e mantenere al suo interno. Tecnocapa è stata la prima azienda in Italia ad aver introdotto questo prodotto innovativo nel settore che viene sempre più utilizzato anche in progetti importanti. Un’analisi di ciclo di vita (LCA) ha rivelato che, considerando una vita utile di cento anni, l’utilizzo di questo materiale non solo neutralizza l’impatto ambientale ma riduce l’anidride carbonica nell’atmosfera.

Ogni metro cubo di blocchi utilizzati nell’edificio rimuove circa 45-50 kg di CO2, traducendosi in un totale di circa 6 tonnellate di CO2 per circa 270 metri cubi di blocchi impiegati. Un risultato incredibile a livello industriale ed edilizio, uno dei settori più impattanti a livello di CO2Continua a leggere gratis su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

Articoli correlati

0 0 votes
Article Rating
1 Comment
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

[…] Leggi anche L’albergo che cattura CO2. Un progetto di Tecnocanapa […]