Spazio marittimo: Italia ancora in infrazione

Nel pacchetto sulle infrazioni di aprile, la Commissione europea ha inserito un parere motivato inviato all’Italia, insieme a Bulgaria, Grecia, Cipro e Romania, per la mancata elaborazione del piano di gestione dello spazio marittimo.

La definizione delle aree, che include anche l’individuazione degli spazi marittimi dedicati all’eolico offshore, all’upstream e a cavi e gasdotti, doveva essere terminata entro il 31 marzo 2021.

A fine 2021 la Commissione europea ha avviato la procedura d’infrazione contro l’Italia. Il ministero dei Trasporti ha quindi avviato la procedura di valutazione ambientale strategica al ministero dell’Ambiente. Il ministero dell’Ambiente ha poi lanciato una consultazione sull’argomento. A quanto risulta dal portale del Mase, la procedura di Vas si è bloccata in questa fase.

Nel parere motivato, la Commissione scrive che ora i 5 Stati membri dispongono di 2 mesi per adottare la pianificazione. Trascorsi questi la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.

Pianificazione dello spazio marittimo per lo sviluppo e la crescita sostenibili delle aree marittime d’Europa. Direttiva 2014/89/UE

La direttiva stabilisce la strategia comune dei paesi dell’UE per la pianificazione dello spazio marittimo. Ciò consente a ogni paese dell’UE di pianificare le proprie attività marittime. Tale processo di pianificazione, a livello nazionale, regionale o locale, è ora maggiormente compatibile a livello comunitario grazie all’introduzione di un calendario comune. E di requisiti minimi comuni. Il quadro intende promuovere la sostenibilità:

  • della crescita delle economie marittime, conosciuta come l’economia blu dell’UE
  • dello sviluppo delle aree marine
  • dell’uso delle risorse marine

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Redazione

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