Ridurre del 30% l’impatto sul clima dell’agricoltura abolendo l’aratro

Una nuova ricerca, pubblicato sul sito del World Economic Forum in collaborazione con The Conversation, ci spiega come sia possibile coltivare senza arare i suoli e ridurre così del 30% l’impatto sul clima dell’agricoltura.

  1. L’agricoltura rappresenta il 26% di tutte le emissioni di gas serra
  2. Tra i principali elementi climalteranti vi sono il carburante per trattori, i fertilizzanti e il metano prodotto dai bovini
  3. La lavorazione del terreno con gli aratri espone il carbonio sepolto nel terreno all’ossigeno presente nell’aria, consentendo così ai microbi di convertirlo in CO₂
  4. Nuova ricerche hanno verificato come fare agricoltura senza dissodare il terreno e produrre fino al 30% in in meno di emissioni

Probabilmente perché non vediamo ciminiere e fumi non realizziamo quale sia il contributo delle fattorie nel mondo al cambiamento climatico. Ma l’agricoltura rappresenta l’incredibile percentuale del 26% di tutte le emissioni di gas serra. I trattori alimentati a diesel rilasciano anidride carbonica dai loro scarichi. I fertilizzanti sparsi sui campi producono protossido di azoto. Ed i bovini generano metano dai microbi nelle loro viscere.

Anche la lavorazione del terreno – dissodandolo con aratri ed altri macchinari – espone il carbonio sepolto nel terreno all’ossigeno presente nell’aria, consentendo ai microbi di convertirlo in CO₂. Gli agricoltori di solito lo fanno prima di seminare, ma cosa succederebbe se potessero evitare questo passaggio?

Grazie ad una recente ricerca sulle fattorie del Regno Unito abbiamo scoperto che un approccio alternativo, chiamato coltivazione senza aratura, che non disturba il suolo e prevede altresì il posizionamento di semi in fori praticati nel terreno, potrebbe ridurre le emissioni di gas serra della produzione agricola di quasi un terzo ed aumentare la quantità di carbonio che i suoli possono immagazzinare.

Le file ordinate di terreno rialzato sui campi coltivati potrebbero sembrarci una parte inevitabile dell’agricoltura, ma l’agricoltura senza aratro è già diventata abbastanza popolare in altre parti del mondo, specialmente negli Stati Uniti.

Piantagione di mais senza aratura ad Albany, Missouri. (Foto dell’Università del Missouri CAFNR)

È necessaria una sola macchina per praticare i piccoli fori necessari per la semina e questa viene portata sul campo una sola volta. Rispetto ai metodi convenzionali in cui gli agricoltori utilizzano una vasta gamma di attrezzature per arare, erpicare, seminare e consolidare il seme, la quantità di terreno coinvolta con l’agricoltura senza aratro è molto ridotta.

La lavorazione del terreno nell’agricoltura convenzionale crea grandi sacche d’aria che si riempiono di ossigeno, spingendo i microbi a trasformare il carbonio nel suolo in CO₂. Abbiamo confrontato il terreno delle fattorie coltivate con i campi preparati utilizzando l’approccio senza aratro scansionandoli con i raggi X, ovvero la stessa tecnica utilizzata negli ospedali per esaminare le ossa fratturate.


I terreni coltivati ​​convenzionalmente hanno più sacche d’aria, che è il luogo in cui viene generata la CO2. Cooper et al. (2021)

I campi senza lavorazione hanno sacche d’aria molto ridotte, motivo per cui generano meno CO₂. La maggior parte di queste sacche sono create uccidendo i lombrichi e rompendo le radici, che invece prosperano in assenza di aratri e altri strumenti che disturbano il suolo. Anche senza dissodare il terreno rimangono pori per consentire al suolo di drenare correttamente e si consente alle radici di crescere più in profondità in cerca di acqua, un importante vantaggio aggiuntivo considerando la sempre più frequente siccità causata dal cambiamento climatico.

Mantenendo l’ossigeno in eccesso fuori dal suolo e lontano dai microbi che vi abitano, l’agricoltura senza aratro assicura che il carbonio che si accumula quando le piante muoiono e si decompongono rimanga sepolto sottoterra. Le aziende agricole che abbiamo studiato e che utilizzano tale approccio hanno accumulato più carbonio nel loro suolo nel tempo e più a lungo i terreni sono stati lasciati indisturbati, più carbonio è stato immagazzinato.

Uno specialista della salute del suolo del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America risponde alle domande sui vantaggi dell’utilizzo di un sistema di coltivazione senza aratura e copertura per migliorare la salute del suolo e la qualità dell’acqua riducendo l’erosione. (Fotoda USDA NRCS South Dakota)

È chiaro che i suoli indisturbati rilasciano meno CO₂ nell’atmosfera. Ma i microbi nel suolo dei terreni agricoli possono generare anche metano e protossido di azoto, e questi gas possono essere anche peggiori per il clima. Il metano è più di 20 volte più efficace nell’intrappolare il calore nell’atmosfera della CO2 e il protossido di azoto è circa 300 volte più efficace.

Nel nostro studio, abbiamo combinato le misurazioni di tutti e tre i gas serra provenienti da terreni coltivati tradizionalmente e campi gestiti utilizzando il nuovo approccio. Abbiamo scoperto che quest’ultimo ha prodotto in totale il 30% in meno di emissioni, con le riduzioni maggiori osservate nelle aziende agricole che hanno utilizzato il metodo da più tempo, circa 15 anni.

Non lavorare il terreno ha anche altri vantaggi, soprattutto per gli agricoltori, poiché sono minori le preparazione da compiere. Si può ridurre drasticamente la quantità di diesel che le aziende agricole devono utilizzare, poiché gli agricoltori hanno bisogno di macchinari meno pesanti. Ciò equivale ad una riduzione dei costi complessivi.

Nonostante questi vantaggi, gli agricoltori nel Regno Unito e in tutta Europa sono stati finora lenti nell’adottare l’agricoltura senza aratura. Un recente sondaggio ha evidenziato che solo il 7% della terra arabile in Inghilterra è attualmente gestita in questo modo. Molti agricoltori affermano di essere stati scoraggiati dal costo iniziale per l’acquisto di una perforatrice diretta. Altri sono preoccupati che tale novità potrebbe portare una resa inferiore rispetto ai metodi tradizionali.

E’ vero che le aziende agricole che utilizzano il metodo senza aratro potrebbero inizialmente produrre meno cibo visto che i semi faticano a germogliare in un terreno più duro, meno ossigenato e incolto. Questo può essere un problema nei primi anni. Tuttavia le prove sul campo suggeriscono che i lombrichi e le radici possono aiutare a ripristinare la struttura naturale del suolo riducendo questi problemi nel tempo. Uno studio non ha rilevato differenze consistenti nella resa nei primi dieci anni dopo che un’azienda agricola si è convertita all’agricoltura senza aratura.

Questo cambiamento è alla portata di tutto il settore agricolo europeo, dove il metodo senza aratro è ancora marginale, considerato che tale tecnologia è già stata ben collaudata altrove. Se i governi vorranno incentivare gli agricoltori a passare a questa nuova all’agricoltura senza aratura, i nostri suoli avranno finalmente la possibilità di riprendere la propria funzione naturale e bloccare il carbonio per decenni.

Autori dell’articolo: Sacha Mooney, Professor in Soil Physics and Director of the Hounsfield Facility, University of Nottingham – Hannah Victoria Cooper, Research Fellow in Environmental Science, University of Nottingham – Sofie Sjogersten, Associate Professor in Environmental Science, University of Nottingham

Traduzione: Duccio Braccaloni

Redazione

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