In difesa del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli

Il Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli è un bene comune, appartiene alla comunità, a tutti noi. La sua presenza scomoda è ciò che ha consentito, tra alterne vicende, che potessimo ancora godere di boschi e spiagge allo stato naturale, di spazi verdi ed aree agricole, salvando buona parte del territorio da un destino di cementificazione diffusa.

La sua collocazione in un ambiente fortemente antropizzato lo pone al centro di contese tra i vari enti preposti alla gestione del territorio (Regione, Comuni ecc.) su cui agiscono crescenti pressioni per piegare la pianificazione agli interessi di categorie economiche e lobby varie che rivolgono le loro attenzioni agli ultimi spazi verdi rimasti per trarne profitto a scapito dell’interesse collettivo. In questi ultimi anni il Parco è stato oggetto di tentativi di ridurne l’estensione e depotenziarne la funzione di ente preposto alla salvaguardia dell’ambiente naturale, ma anche propulsore di un modello di sviluppo alternativo a quello imperante, incentrato sul supersfruttamento delle risorse del territorio.

Finanziamenti inadeguati da parte della Regione, insufficienti a garantirne il funzionamento, e richieste continue da parte dei Comuni per sottrarsi ai vincoli ambientali e ad una pianificazione condivisa del territorio ne sono solo un esempio. Non ultime le richieste di alcuni comuni che premono per sottrarre zone protette e metterle sotto la propria pianificazione intervenendo sul nuovo piano integrato del Parco ora in discussione in Regione.

D’altra parte essere all’interno di un Parco non basta a garantirci da progetti vecchi e nuovi che minacciano l’integrità dei territori.


– a Pisa, una delle province toscane con il maggior consumo di suolo, dopo aver calato dall’alto il progetto per una nuova base militare a Coltano (70 ettari), si ripiega sull’ex Cisam, un’altra area interna al Parco, ancora più pregiata con l’avallo dei Comuni, della Regione Toscana e dell’Ente Parco. Nell’area Parco le basi militari occupano già oggi più di 1.000 ettari di territorio (l’equivalente di 1400 campi da calcio!)
– a Viareggio da decenni il confine settentrionale del Parco è minacciato dal progetto di costruire una strada suburbana larga sedici metri, l’Asse di Penetrazione, la cui realizzazione prevede un intervento che devasterebbe di fatto le ultime propaggini della pineta di Levante ed attraverserebbe il Viale dei Tigli, violando il vincolo paesaggistico che lo protegge.

Difendere il Parco vuol dire impedire che nuovo cemento e asfalto si abbatta in un vicino futuro sulle nostre coste.

Difendere il Parco, i suoi confini, la sua integrità, significa difendere un ecosistema che protegge tutti noi, che rendendo più salubre il luogo dove viviamo e garantendo le condizioni per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Se non lo fa chi è preposto a farlo , dobbiamo farlo noi cittadine e cittadini. Invitiamo tutti e tutte alla manifestazione regionale di sabato 14 ottobre ore 16 in Piazza Margherita a Viareggio per difendere il nostro Parco, il nostro ambiente, la nostra salute.

E con lo stesso intento, invitiamo alla manifestazione Fermare l’Escalation unitə contro guerra armi e fossile di sabato 21 ottobre ore 14 Basilica di San Piero a Grado.

Coordinamento No Asse
Coordinamento La Lecciona non si tocca

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Redazione

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