PFAS in Toscana: i comitati scrivono alla Regione

Una nuova indagine di Greenpeace Italia, basata su campionamenti indipendenti effettuati nel gennaio scorso, rivela che la contaminazione da PFAS (composti poli e perfluoroalchilici pericolosi per la salute umana) è largamente diffusa anche in Toscana e interessa numerosi corsi d’acqua inquinati dagli scarichi di diversi distretti industriali. Se gli impatti dell’industria conciaria, tessile, florovivaistica e del cuoio erano già stati evidenziati dallo studio del 2013 del CNR-IRSA e dai rilievi annuali di ARPAT, le analisi condotte da Greenpeace Italia provano che anche il distretto cartario lucchese contribuisce all’inquinamento da PFAS. Una scoperta che non dovrebbe sorprendere, visto che l’impiego di queste molecole nell’industria della carta è ben noto, ma la questione non era mai stata approfondita dagli enti preposti toscani.

Leggi il report integrale con tutti i dati dei campionamenti

Nella quasi totalità dei casi i campionamenti sono stati effettuati nei fiumi, a monte e a valle degli impianti di depurazione industriale: il consorzio Torrente Pescia e Aquapur (distretto carta), i depuratori del distretto conciario (depuratore Aquarno) e del cuoio (depuratore Cuoio-Depur, che scarica nel Rio Malucco), i fiumi Ombrone, Bisenzio e Fosso Calicino (distretto tessile) e il torrente Brana (distretto florovivaistico). Le concentrazioni più elevate sono state rilevate nel Rio Malucco, nel Fosso Calicino, nel fiume Ombrone e nel Rio Frizzone a Porcari a valle del depuratore Aquapur. Nel fiume Ombrone la concentrazione a valle del distretto tessile è risultata circa 20 volte superiore rispetto a monte, mentre nel Rio Frizzone a valle del depuratore la presenza di PFAS era di circa 9 volte rispetto a monte.

Oltre a rilevare alcune delle singole molecole di PFAS più utilizzate, le analisi di laboratorio hanno permesso di effettuare anche una stima della presenza di tutti i PAFS – un gruppo di oltre diecimila molecole differenti – rilevando il totale del fluoro organico adsorbibile (AOF). L’applicazione di questa tecnica analitica ha evidenziato le contaminazioni più preoccupanti a valle di uno dei depuratori del distretto tessile a Prato, quello di Calice (4.800 nanogrammi/litro), seguito dal canale Usciana a valle del depuratore Aquarno (4.500 nanogrammi/litro) e nel Rio Frizzone a valle del depuratore Aquapur (3.900 nanogrammi/litro) a Porcari.

Il comunicato delle principali associazioni e comitati toscani indirizzato ai massimi organi della Regione

Siamo inquietati e sorpresi in quanto, a 10 giorni di distanza dall’uscita del report di Greenpeace sulla presenza di Pfas nelle acque superficiali, in cui scaricano i reflui depurati dei distretti conciari, della carta, del tessile, come pure l’area interessata dalle attività florovivaistiche fra Pistoia e Prato, l’Amministrazione Regionale Toscana si nasconda in un silenzio sconcertante.

Una situazione imbarazzante e preoccupante alla luce anche di quanto emerso da una inchiesta giornalistica della Rai in “Presa Diretta” del 18 marzo. Infatti, mentre nella nostra regione e soprattutto nelle comunità direttamente interessate dall’uso di questi prodotti nei processi industriali e produttivi, si discute e ci si interroga; persino alcuni Consigli Comunali hanno iniziato a produrre odg in cui si richiede, agli organi competenti ed ai gestori dei servizi idrici e di depurazione industriale, di produrre dati analitici in grado di confermare o smentire quanto è stato documentato dalle analisi “autoprodotte” da Greenpeace. In tal senso ci chiediamo cosa stia facendo l’Amministrazione Regionale, riteniamo che senza fare inutili allarmismi, dopo lo scandalo Keu, non si possa dormire sugli allori.

Siamo convinti che la stragrande maggioranza di chi vive in Toscana vuol capire se ci troviamo o no dentro ad una nuova emergenza ambientale e sanitaria, vorremmo saperlo prima di unirci o dividerci sul che fare per cambiare rotta, siamo coscienti che non sarà possibile risolvere il problema senza mettere fuori legge la produzione e l’uso di questi composti chimici non degradabili. Abbiamo anche la consapevolezza che tale decisione spetta in primis alle autorità europee e nazionali ma riteniamo opportuna una autonoma decisione della Toscana che si allinei a quanto già fatto dalle Regioni Piemonte e Veneto in materia.

A tal proposito chiediamo la trasparenza e la messa in rete di tutte le informazioni analitiche, sia attuali che quelle future, di Arpat, Asl, delle Società di gestione del servizio idrico integrato e della depurazione industriale; sia la premessa indispensabile per evitare inutili e pericolosi scarica barile.

Come associazioni siamo e saremo presenti, parte attiva in questa vicenda, senza fare sconti né cedendo a falsi allarmismi né alla demagogia funzionale al mantenimento di uno status quo ormai insostenibile.

Ricordando che proprio in questi giorni è in discussione il nuovo Piano di Tutela delle Acque, riteniamo che, in relazione ai cambiamenti climatici in atto, ci troviamo di fronte ad un passaggio decisivo per la Toscana per un’economia compatibile dei distretti idrovori al fine di cambiare i cicli produttivi, adottando l’assoluta trasparenza e condivisione delle informazioni unica garanzia per riuscire nell’impresa.

I firmatari dell’appello

Forum Toscano Movimenti per l’Acqua, Forum Ambientalista AdV toscano, Associazione per i Diritti dei Cittadini (ADiC Toscana APS), Associazione BioDistretto del Montalbano APS Ets, Ass. Acqua bene Comune ODV Pistoia e Valdinievole, Ass. Alleanza per i beni comuni ODV Pistoia, Associazione Senza Confini, Associazione Vivere in Valdisieve, Associazione I’Bercio Loro Ciuffenna, Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV, Associazione La Libellula – Gruppo per l’ambiente Valle del Serchio, Assemblea Permanente No Keu, Associazione IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità, Associazione Livorno Porto Pulito, Alterpiana Firenze Prato Pistoia Asia USB Livorno,. Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara, Comitato Acqua Pubblica Arezzo Comitato Acqua Bene Comune Valdarno Comitato Acqua alla gola Massa Comitato Ambientale di Casale, Comitato Collesalviamo l’Ambiente, Comitato “Le Vittime di Podere Rota”

Comitato Alberi Viale IV Novembre Empoli, Comitato dalla parte del Cittadino Forte dei Marmi, Comitato per un altro raddoppio, Comitato Valdisieve, Comitati di Lotta Ambiente Salute Lavoro Livorno, Comitato No Cubone Livorno, Comitato Bosco Urbano Rosignano, Comitato Orti Urbani e Loghino Livorno, Comitato Ambiente Siena, Centro Culturale La Pietra Vivente Massa, Coordinamento per la difesa del Parco Pertini e dell’Ospedale Storico Livorno, Crisoperla biologica e solidale – Associazione APS,  Prato Social Forum, Prato Partecipa, Centro d’Iniziativa Enrico Berlinguer AR, La Piana contro le nocività-Presidio Noinc Noaereo,  Magliette Bianche di Massa e Carrara, Mamme di “News s Tutto Gas”, Marcignana non si piega, Obiettivo Periferia Pistoia, Osservatorio Ambientale Pratese. Rete Toscana in Movimento. Terra Libera, Tutti Reggello, Trasparenza per Empoli, Trasparenza Rosignano, Valdelsa Attiva, Valdisieve in Transizione

Fonti articolo: Greenpeace Italia e Greenreport

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Redazione

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