Il male nell’aria.. CO2 e altri inquinanti

Il male nell’aria. Articolo di Francesco Ferrante

CO2 e altri inquinanti dell’aria stanno ledendo in maniera seria la salute umana

C’è un limite “sopportabile” alle emissioni in atmosfera? Una domanda che può apparire paradossale in un periodo in cui la crisi climatica si manifesta in tutta la sua potenza: le settimane più calde mai registrate sul Pianeta, parliamo di temperatura media globale non delle ondate di caldo che pure investono le nostre città mettendo a rischio la salute dei più fragili e le nostre campagne minacciando i raccolti (e non più solo l’Africa subsahariana da cui profughi ambientali fuggono per la desertificazione).

Oramai siamo stabilmente oltre le 420 ppm (parti per milione) della concentrazione di CO2 in atmosfera. In costante crescita da un anno all’altro. Prima dell’era industriale, i valori di anidride carbonica erano rimasti stabili attorno a 280 parti per milione per circa 6 mila anni. Alla fine della Seconda guerra mondiale erano 310 ppm. Durante la crisi petrolifera degli anni ’70 erano 335 ppm. Poi l’accelerazione: 353 ppm nel 1990, 368 ppm nel 2000, 388 ppm nel 2010, 412 ppm nel 2020. Oggi, la concentrazione di CO2 in atmosfera è stabilmente più del 50% sopra i valori pre-industriali. I dati sono quelli della National Ocean and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti.

Vi stupite ancora degli effetti? Non sono dati compatibili con l’obiettivo che l’ONU si era data a Parigi nel 2015: non superare l’aumento della temperatura media del Pianeta di oltre 2 °C (meglio se ci fermiamo a 1,5 afferma l’IPCC), abbiamo già superato 1 °C!

L’aumento dell’anidride carbonica è direttamente legato alle emissioni antropiche di gas serra, in gran parte generate dalla combustione delle fonti fossili. Secondo i calcoli dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), nel 2022 le emissioni globali legate all’energia sono cresciute dello 0,9% sul 2021 arrivando a livelli mai raggiunti prima: 36,8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica equivalente (Gt CO2e). Di queste, 15,5 Gt dipendono dal carbone e 11,2 Gt dal petrolio. Ancora vi meravigliate e pensate che si possa continuare così?

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Redazione

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