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Educare alla consapevolezza le nuove generazioni

Educare alla consapevolezza. La maratona verso la rivoluzione verde è forgiata dall’educazione delle nuove generazioni. A cura di Roberta Nutricati, in collaborazione con Buonenotizie.it

L’imperativo della transizione energetica incombe sulle coscienze e sul clima, ed è sempre più perentorio. L’Europa ha intrapreso un piano con gli Stati membri, non senza difficoltà, per decarbonizzare il sistema energetico con le rinnovabili e disporre di materie prime critiche-strategiche.

La corsa all’indipendenza energetica richiede a ogni stakeholder di trattare con la Cina che è il maggior produttore e raffinatore mondiale di terre rare e che detiene l’80% della produzione globale di grafite e il 41% di quella di cobalto.

Gli USA, principale competitor, attraverso ingenti investimenti e norme come il Foreign Direct Product Rule, impongono restrizioni nell’accesso della Cina a semiconduttori o prodotti realizzati con macchinari prodotti o progettati negli Stati Uniti. D’altronde, l’accordo stipulato nel 2023 da Biden con il Giappone e i Paesi Bassi per limitare alla Cina l’accesso alle tecnologie necessarie per fabbricare chip e processori di alta gamma aveva già reso chiaro questo tentativo di “logoramento”.

L’Europa ha adottato una condotta mista in virtù della posizione subalterna nei confronti della Cina, che le assicura il 98% delle terre rare. Bruxelles da una parte ha annunciato il lancio di un maxi pacchetto di bandi, pari a 216 milioni di euro, a favore dell’innovazione per i semiconduttori. Già a luglio era stato accolto con entusiasmo l’accordo tra Ue e Cile per la fornitura di litio, di cui il Paese sudamericano possiede il 34% dell’offerta mondiale.

Dall’altra invece, Bruxelles si pone in modo “galante” con il gigante cinese, mentre di pari passo con il piano geo-strategico, l’Europa sta investendo risorse per accrescere la consapevolezza dello status quo tra i cittadini dell’Unione, a cominciare dalle nuove generazioni. E’ nato il Rapporto Eurydice, che analizza gli indicatori principali dello “stato di salute” dei 39 sistemi educativi europei sul piano delle competenze di sostenibilità, stabilite secondo il framework europeo GreenComp rilasciato nel 2022.

Il quadro che emerge dall’ultima versione del dossier – pubblicato lo scorso 16 aprile – ritrae un insieme non proprio omogeneo dell’integrazione di queste competenze peculiari riguardo il carattere “cross-curricolare” della sostenibilità nell’offerta formativa dei sistemi europei innestata trasversalmente nei curricoli esistenti – confluendo spesso tra materie scientifiche o nel calderone dell’educazione civica, come in Italia – senza dedicare un monte ore separato al tema, in favore di iniziative di project-based learning. Analizzando il supporto agli insegnanti in termini di formazione specifica, il quadro è più unitario e incoraggiante. I tre quarti dei sistemi educativi analizzati – compresa l’Italia – mettono a disposizione del corpo docenti materiali didattici e linee guida sulle modalità con cui familiarizzare i contenuti sulla sostenibilità nel proprio insegnamento. Di questi esempi virtuosi, poco più di un terzo assicura una formazione ad hoc sulla leadership della sostenibilità… Continua a leggere gratis l’articolo su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

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