Calore, suolo e casa nostra: pompe di calore ad alta temperatura e geotermia

La tecnologia delle pompe di calore ad alta temperatura accoppiata con la geotermia offre risultati inaspettati. Per clima e portafogli

Sergio Ferraris, direttore di QualEnergia

Se non lo si conosce verrebbe da dire che si sta violando la termodinamica. Ma non è così. Produrre calore, tanto, con, poca, energia elettrica è possibile grazie all’accoppiata tra le pompe di calore – per intenderci quelle che ognuno di noi ha in casa e che si chiamano frigoriferi – e la geotermia a bassa entalpia. Il trucco sta solo nell’approccio tecnologico. Già perché qualsiasi differenziale di temperatura oggi si può utilizzare e così il sottosuolo che ha una temperatura costante e una potenza enorme se pensiamo alle enormi quantità di terreno che sono sotto ai nostri piedi, diventa un’immensa “batteria” d’energia pronta a “scaricarsi” in casa nostra sotto forma di calore.

E il secondo principio della termodinamica quello che dice che non si può passare da uno stato a un altro senza l’immissione d’energia che fine fa? Potrebbe dire qualcuno che si ricorda la fisica studiata al liceo. Nessun problema. La, piccola, quantità d’energia necessaria all’estrazione del “calore” dal sottosuolo – ma anche dall’acqua sotterranea – è molto, ma molto minore rispetto al calore estratto e portato in casa. Serve, infatti, solo l’elettricità necessaria a far circolare il fluido, ossia circa un decimo di quella utilizzata nei sistemi di riscaldamento normali.

Risultato: il 90% di costi per il combustibile in meno e il 90% di anidride carbonica in meno. Portafogli e clima ringraziano. Se poi quel 10 per cento arriva da rinnovabili come il fotovoltaico, le emissioni calano a zero e, se l’impianto è sul nostro tetto, dopo 5 o 6 anni, una volta ammortizzato l’impianto, il costo del riscaldamento diventa zero, o addirittura positivo visto che la pompa di calore ad alta temperatura consuma un decimo del rendimento medio di piccolo impianto fotovoltaico da 3 kWp e con la cessione dell’elettricità non necessaria, alla rete si guadagna. E questo sistema non è prerogativa, come la geotermia ad alta entalpia, solo di alcune zone. No si può applicare ovunque per un motivo semplice: tutte le abitazioni sono poggiate sul suolo. Unico posto dove la pompa di calore accoppiata con la geotermia non funziona è lo spazio. Ma se state sognando un’abitazione in orbita non preoccupatevi il fotovoltaico nello spazio funziona alla grande e non avrete alcun problema. Sarete rinnovabili e autonomi anche guardando il nostro Pianeta dall’alto.

Torniamo sulla terra. Oggi è possibile riunirsi in Comunità Energetiche per produrre l’elettricità necessaria a far funzionare le pompe di calore ad alta temperatura e questa tecnologia è incentivata dal SuperEcobonus 110%, anzi è quella che permette di rinnovare energeticamente la casa cambiando gli infissi, buttando i termosifoni adottando il riscaldamento a pavimento, installando il fotovoltaico, il solare termico e una decina di altre tecnologie rinnovabili a costi irrisori e facendo fare un balzo anche alle quotazioni immobiliari della vostra casa.

Come imparare tutto ciò? Semplice basta seguire il webinar gratuito del 28 maggio 2021 dove ARSE (Associazione Riscaldamento Senza Emissioni) presenterà il primo rapporto sull’evoluzione delle pompe di calore geotermiche nel nostro Paese per la decarbonizzazione del riscaldamento nelle aree urbane. Tradotto: vi sarà dimostrato che ovunque è possibile usare questa tecnologia.

PROGRAMMA DETTAGLIATO E INFO WEBINAR A QUESTO LINK

Redazione

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