Sviluppo sostenibile: intervista a Marina Ponti delle Nazioni Unite

Per la rubrica “Personaggi” di Michele Dotti, Direttore “L’Ecofuturo Magazine”, presentiamo oggi un’esclusiva intervista a Marina Ponti, Global Director della Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Cambiare, insieme e col cuore

È necessario cogliere la complessità della nostra società e riuscire a cooperare nella diversità verso obiettivi condivisi di pace e giustizia sociale e ambientale

Marina Ponti è Global Director della Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile “UN SDG Action Campaign”. Un’iniziativa nata per ispirare, mobilitare e mettere in rete persone ed organizzazioni da ogni parte del mondo per accelerare azioni verso il raggiungimento degli SDG (Sustainable Development Goals).

È stata una delle principali fautrici della precedente “UN Millennium Campaign”  ricoprendo, per oltre un decennio, il ruolo di vicedirettore globale e direttore regionale Europa. È stata una specialista nella difesa e nella mobilitazione delle risorse per l’Unicef. Ha lavorato come Special Advisor durante i negoziati finali dell’Agenda 2030 per la rete Social Watch.

Come sono nate le campagne internazionali MDGs (Millennium Development Goals) e SDGs (Sustainable Development Goals) e che cosa significa promuovere lo sviluppo sostenibile? 

«Queste campagne sono nate dalla consapevolezza che se gli accordi negoziati a livello internazionale non vengono resi noti ai cittadini, ai parlamentari, ai mezzi di informazione, agli studenti, alle organizzazioni della società civile, si riducono le probabilità che vengano attuati dai Governi».

Pensare globalmente, agire localmente. Questo “vecchio” slogan degli ambientalisti è ancora valido?

«Certamente. Come ci ha mostrato anche il Covid, le sfide attuali, dal clima alla salute, alla pace, non conoscono barriere e confini. Sono fondamentali la cooperazione e il dialogo internazionale. Qualunque politica di cambiamento richiede a ognuno di noi cambiamenti nello stile di vita. Dal voto, ai consumi, agli spostamenti, a come ci comportiamo con i colleghi, parenti e amici nelle nostre  comunità, il modo in cui scegliamo i prodotti che consumiamo e la frequenza dei nostri acquisti. In qualche modo questo slogan resta attualissimo».

Mettere assieme economie, società, culture e religioni per la sostenibilità può essere un approccio efficace in un mondo in cui sembrano prevalere egoismi e frammentazione?

«Credo molto in questo bisogno di unità e di azione comune. L’anno scorso abbiamo promosso la campagna “United to ACT for the Sustainable Development Goals” per dare un segnale che nel mondo frammentato, polarizzato di oggi è indispensabile lavorare insieme, rispettando e valorizzando la nostra diversità, verso obiettivi condivisi».

Nord e Sud del mondo è uno schema interpretativo ancora valido o deve essere aggiornato?

« Oggi è più preciso parlare dei Nord e dei Sud del mondo presenti in tutti i paesi. Le disuguaglianze hanno continuato ad aumentare, acutizzate dal Covid, per cui ovunque, anche nei paesi più “ricchi”, c’è povertà, malnutrizione ed esclusione sociale».

Clima. Il tempo sembra ormai scaduto. Abbiamo possibilità di farcela? 

«Assolutamente sì. Ovviamente, l’urgenza di azione è chiara, il mondo degli scienziati lo continua a confermare con nuovi studi. Nel momento in cui ci sarà, speriamo molto presto, una forte volontà politica di attuare politiche efficaci per affrontare questo tema, il cambiamento potrà anche avvenire in maniera molto veloce. Durante la pandemia, in una situazione di emergenza e con una volontà politica netta, tutti abbiamo attuato cambiamenti a 360 gradi nel nostro modo di vita che hanno avuto un deciso impatto. Mi dà speranza anche la ricerca continua che avviene nel settore delle energie rinnovabili. La tecnologia e l’innovazione identificano ogni giorno nuove soluzioni per favorire la transizione ecologica. Quello che manca è un segnale forte anche dalla politica e dai paesi, che mostri senza ambiguità che si vuole andare in questa direzione»… continua a leggere gratis su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

Articoli correlati