Riqualificazione energetica edifici in classe F e G: dimezzabili le emissioni di CO2

Se si procedesse alla riqualificazione energetica dei circa 11 milioni di edifici italiani classificati nelle classi energetiche F e G, ipotizzando un salto medio di 3,2 classi energetiche, si potrebbe conseguire una riduzione delle emissioni di CO2 potenziale di circa il 50%, corrispondente a 80 milioni di Tonnellate CO2/anno. Questi i dati che scaturiscono da uno studio dell’Ufficio Studi Gabetti e Gabetti Lab, primo player nell’ambito della riqualificazione ed efficientamento energetico di condomini, consistente in una ricerca sull’impatto economico ed energetico degli incentivi fiscali (Ecobonus, Sismabonus, Superbonus 110%) oggetto di cessione del credito. 

Lo studio è stato condotto su di un campione di 138 condomini, per un totale di 3.820 unità immobiliari, che hanno operato interventi di efficientamento energetico, usufruendo dei vantaggi fiscali dell’Ecobonus. Relativamente ai vantaggi fiscali, sul campione considerato, 85 condomini pari a 2.617 unità immobiliari, fruiranno dell’estensione del beneficio fiscale del Superbonus 110%, mentre la restante parte di 53 fruirà dell’Ecobonus 65%.
 
Relativamente al contesto scenario economico, l’analisi Gabetti ha preso in considerazione l’intero campione di 138 condomini, per un totale di 3.820 unità immobiliari, stimando il risparmio economico generato grazie al ricorso all’Ecobonus sia con aliquota al 65% che al 110%, il volume d’affari generato, il credito d’imposta, la cifra effettivamente corrisposta dai condomini, oltre alla spesa per gli interventi di riqualificazione della centrale termica e a quella relativa all’involucro. L’importo totale dei lavori deliberati è stato di 138.487.563 euro, di cui una quota residua del 5% è stata imputabile ad opere non legate strettamente all’efficientamento energetico.  Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica, la quasi totalità, pari a 125.095.424 euro ha riguardato gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (cappotto termico) che interessano l’involucro degli edifici, mentre circa 5% (pari a 7.153.657 euro) gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (generatori di calore).  A livello di modalità di pagamento, sommando i lavori per tutti i 138 condomini, è prevista una cessione del credito di imposta pari a 123.559.652 euro, con un residuo a carico del condominio pari a 14.927.911 euro, con una cessione complessiva pari all’89% degli importi dei lavori.

Come afferma Alessandro De Biasio, Amministratore Delegato di Gabetti Lab, “
I vantaggi indotti dalla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale non sono soltanto di natura fiscale. Accanto a questi, infatti, vanno considerati tutti gli effetti positivi garantiti: miglioramento del comfort abitativo, riduzione di gas con conseguente risparmio in bolletta, messa in sicurezza degli edifici, miglioramento estetico delle facciate, rilancio dell’attività edilizia, riduzione di emissioni di CO2 e aumento del valore di mercato dell’immobile. L’avvio su larga scala di un processo di ristrutturazione degli edifici, che non rispondono agli standard abitativi in termini di risparmio energetico, potrebbe provocare una notevole riduzione della CO2 e attenuare le conseguenze negative del cambiamento climatico a cui le nostre città e i territori sono esposti”.

Passando alla analisi di dettaglio del campione considerato,  53 condomini corrispondenti a 1.203 unità immobiliari, hanno beneficiato dell’Ecobonus al 65% per un totale di importo lavori generato di 39.897.041 euro, dei quali il credito d’imposta ceduto è stato pari a 28.391.696 euro (71%), per un totale a carico del condominio di 11.505.346 euro (il restante 29%).  85 condomini (2.617 unità immobiliari) hanno beneficiato del Superbonus 110% per un totale di importo lavori di 98.590.522 euro, di cui 95.167.956 euro (97%) è l’importo cedibile, mentre 3.422.565 euro (3%) è il residuo a carico dei condomini. Analizzando i casi in cui è stato fatto ricorso al Superbonus 110%, il 21% è riuscito a beneficiare di un credito d’imposta al 100%: con un residuo da pagare è pari a zero. A seguire il 46% del campione i cui progetti hanno generato un credito d’imposta che oscilla tra il 96 e il 99%, mentre il restante 24% gode di un’aliquota tra il 91% e il 95%. Dall’analisi contestuale emerge chiaramente il vantaggio fiscale del Superbonus, rispetto a quello dell’Ecobonus, nonostante la complessità degli interventi, che possono prevedere una quota di ristrutturazione edilizia o in alcuni casi superare i massimali previsti per l’applicazione del 110%.

Infine, relativamente alla parte energetica sono stati considerati 74 dei 138 condomini complessivi, per un totale di 2.302 unità immobiliari. In questo caso è stato stimato: il risparmio energetico medio e la riduzione media di emissioni di CO2 per unità abitativa; le percentuali medie di abbattimento della trasmittanza termica per i diversi componenti dell’involucro edilizio (pareti, coperture, pavimenti, serramenti); la riduzione del consumo di gas. L’abbattimento del fabbisogno energetico medio stimato per i condomini analizzati, che vedono un totale di 213.531 mq di isolamento termico, è stata del 53%, mentre la percentuale di risparmio energetico medio stimata è stata del 48%, con un salto di classe energetica medio che è stato stimato intorno a 3,2.

Un altro aspetto positivo che scaturisce dallo studio è la riduzione del consumo di gas. Partendo dalla stima del consumo di gas complessivo dei condomini ante operam l’abbattimento stimato del consumo al mc di gas post-intervento è del 37%. Il risparmio, in termini di riduzione del consumo di gas per riscaldamento e produzione di acqua calda, determina anche una riduzione dei costi annuali di utilizzo del gas che, per i 74 edifici del campione, è stimata al 43%. A migliorare è anche il rendimento medio stagionale del rapporto tra calore fornito dalla caldaia e energia consumata. Dall’analisi dei dati si evidenzia come, se ante-operam questo rapporto è pari all’82%, con gli interventi di ristrutturazione energetica si raggiunge il 106%, con un notevole impatto in termini sia di risparmio economico in bolletta e nei costi condominiali, sia di incremento del valore di mercato dell’immobile. Un ulteriore indicazione che emerge dallo studio riguarda Infine il risparmio di emissioni di CO2 che per i 74 condomini analizzati è stimato intorno al 51%.

La Redazione di Ecquologia

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