Superbonus 110: Draghi conferma proroga al 2023

Nella seduta della Camera dei Deputati per la discussione e presentazione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) si registrano le parole definitive del Presidente del Consiglio riguardo al futuro dell’importantissima misura del Superbonus 110%.

“Per il Superbonus al 110 per cento sono previsti, tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari. E’ un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente. Per il futuro, il governo si impegna a inserire nel ddl di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e sicurezza degli edifici”.

Mario Draghi, 26 aprile 2021

Parole, dunque, che non lasciano dubbi: la proroga ci sarà e sarà finanziata con un separato provvedimento inserito nella Legge di Bilancio 2022. Il Premier, nel corso del passaggio alla Camera, ha parlato dunque anche dei fondi a copertura per il Superbonus 110. Ha infatti confermato che nel PNRR sono per il momento previsti 18,5 miliardi e che non ci saranno tagli a queste somme. Gli altri finanziamenti, come visto, arriveranno direttamente nel 2022 con la prossima manovra di Bilancio. L’intervento, quindi, lascia intendere il premier, potrà prevedere non sono l’allungamento della scadenza del provvedimento al 2023, ma anche un ulteriore finanziamento, commisurato ai risultati ottenuti, con la possibilità di inserire ulteriori somme. Ma non solo: nel Piano è confermato anche l’impegno alla semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e per la rigenerazione urbana, superando e cancellando gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus 110, che finora ha incontrato alcuni intoppi, con semplici permessi che richiedono anche sei mesi di tempo. Sarà previsto, a questo scopo un ulteriore decreto di semplificazione che sarà discusso e approvato entro il mese di maggio.

Redazione

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