progetto DATI CNR-IBE

Ridurre il consumo di acqua in agricoltura: il progetto DATI

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua torniamo a parlare del progetto Dati per ridurre il consumo di acqua in agricoltura. Un progetto molto interessante a cui avevamo già dedicato un articolo a fine settembre. (vd. DATI project: risparmio idrico in agricoltura)

Ridurre il consumo di acqua irrigua in agricoltura è possibile. Lo dimostra la ricerca del progetto europeo DATI

Ridurre il consumo di acqua nel processo di irrigazione in agricoltura, mantenendo livelli di resa e qualità nella produzione, è possibile? “Sì è possibile, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e di sistemi di irrigazione di precisione, una nuova politica nella gestione dell’irrigazione in agricoltura è una strada percorribile e sostenibile”. Così afferma Alessandro Matese, ricercatore Cnr-Ibe e coordinatore di DATI (Digital Agriculture Technologies for Irrigation efficiency. Il progetto è finanziato dal programma europeo PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area).

E continua: “E proprio in occasione della giornata mondiale dell’acqua crediamo che sia importante far conoscere i risultati che stiamo ottenendo. Ad esempio nella stagione 2022 abbiamo riscontrato che nell’irrigazione del pomodoro con un quantitativo di acqua ridotto (45%), rispetto alla media tradizionalmente usata in agricoltura, la resa ha riportato buoni quantitativi e un’ottima qualità dei prodotti ottenuti“.

acqua in agricoltura
Infografica by Yoo-No Lab

“I dati dalla fase sperimentale ci dicono che con un consumo di 1600 metri cubi per ettaro si ottengono 62 tonnellate per ettaro e un contenuto di zuccheri pari a 5.2 gradi brix. Mentre i dati in letteratura ci mostrano che con un’irrigazione media di 3600 metri cubi per ettaro si ottenevano 75 tonnellate per ettaro. Quindi una bassa riduzione rispetto alla grande differenza di volumi irrigui utilizzati. Nel terzo anno di sperimentazione l’obiettivo sarà individuare la soglia di acqua minima che consenta di preservare un livello produttivo standard”.

Il progetto DATI si sviluppa in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Marocco

Si occupa di studiare gli effetti di regimi idrici differenti per valutare lo stato vegetativo delle piante e lo stress idrico sulle colture di pomodoro, melone e vite utilizzando tecnologie di agricoltura digitale come droni e sensori a terra.

“I modelli che proponiamo – spiega Matese – sono low-cost, rapidi e smart, sempre più vicini ai bisogni quotidiani dell’agricoltore. Tra questi, una delle tecnologie ormai ben consolidata, rappresentata da camere multispettrali equipaggiate su droni, riesce a fornire un’indicazione accurata e oggettiva dello stress idrico delle colture. In linea ed addirittura migliore rispetto ai tradizionali metodi di valutazione a terra. Questi risultati ci consentono di mettere a disposizione degli agricoltori gli strumenti per stimare quanta ‘sete hanno le colture’. E quindi valutare una riduzione dell’apporto idrico con l’obiettivo di sostenibilità economica e ambientale”.

Per approfondire: datiproject.eu

Redazione

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