Reti & Transizione: l’Energia come Bene Comune

Reti & Transizione. Articolo di Livio de Santoli, Prorettore alla Sostenibilità dell’Università “La Sapienza” Roma

Per vincere le sfide del futuro saranno necessarie reti, informatiche sociali e culturali. Spesso sovrapposte

La transizione energetica frena e più che scelte sbagliate, azioni controproducenti, incentivi dati per finalità diverse, lasciatemi dire che ciò è dovuto alla mancanza di volontà e a una incapacità di voler affrontare il tema come si dovrebbe: una vera trasformazione culturale.

L’energia è la metafora di questa trasformazione. Con il passaggio da un modello responsabile di grandi distorsioni a un modello completamente diverso, in cui la distribuzione delle produzioni sostituirà la centralizzazione, il profitto fine a sé stesso contemplerà, oltre a quelli economici, anche benefici ambientali e sociali, le fonti rinnovabili prenderanno il posto ed il ruolo nel panorama internazionale delle fonti fossili.

I fattori chiave di questo processo radicale devono però essere altrettanto radicali: seguendo l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDGs) numero 7 delle Nazioni unite, l’energia dovrà essere considerata come bene comune per una democratizzazione che prevede un impegno attivo di ciascun individuo capace di riappropriarsi di una dignità perduta nel corso degli ultimi cento anni…

Questo perché non è più possibile accettare ulteriormente: 1) la presenza di centinaia di milioni di persone che soffrono la fame e vivono sotto la soglia di povertà e che non hanno accesso all’energia e a cure mediche nemmeno in caso di estremo bisogno; 2) una crisi climatica sempre più drammatica, un deterioramento ambientale e un riprovevole accaparramento delle risorse del Pianeta che insieme alla distruzione degli ecosistemi minacciano l’umanità e l’intero pianeta, ma già oggi danneggiano in misura maggiore le popolazioni più vulnerabili… Continua a leggere gratis su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

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